Sostenibilità: la lunga strada della Leaf Community

LeafDal 2008 di strada ne ha fatta tanta e in questi giorni la Leaf Community dell’azienda marchigiana Loccioni ha presentato i suoi “2km di futuro”. Nata sei anni fa come laboratorio a cielo aperto per la sostenibilità, la “Life  Energy And Future” Community immersa nel cuore della Vallesina (AN) si evolve anche grazie al supporto di partner come Enel, Nissan, Samsung Sdi e Veneto Banca. “In sei anni – si legge nella presentazione – nuovi progetti e nuovi interventi hanno portato questo laboratorio, punto di riferimento internazionale, ad un autonomia energetica del 55% (rispetto al 22% iniziale) e a un totale coinvolgimento del territorio”.

Territorio e persone sono, da sempre, il cuore dell’impresa familiare fondata nel 1968 da Enrico Loccioni che nel corso degli anni è diventata una delle eccellenze italiane nel mondo. I due chilometri che danno il nome alla due giorni di Forum – organizzata ad Angeli di Rosora (sede del gruppo) con il patrocinio di Minambiente, MseBanca Mondiale, UN Habitat, Regione Marche, Kyoto Club e Legambiente – sono quelli del fiume Esino “adottati” dal Gruppo per la messa in sicurezza dell’area e lo sviluppo di un laboratorio di progettazione pubblico-privato.
Alla Leaf House, punto di partenza della Community, si sono aggiunti nel tempo il Leaf Lab (il primo edificio industriale connettivo in Classe A+, in grado di gestire i flussi e di raggiungere l’autonomia energetica), una micro-grid (grazie all’installazione di sistemi di accumulo e allo sviluppo di sistemi di gestione dei flussi energetici elettrici e termici) e la mobilità elettrica (con veicoli elettrici che parlano con la rete intelligente e diventano all’occorrenza accumuli energetici per gli edifici).

I numeri di questa esperienza parlano di un successo: la Community, infatti, è passata da 4% di ore di autonomia annua al 38% con un autoconsumo energetico dell’88%. Ma i risultati, tengono a sottolineare i responsabili dell’impresa, sono anche altri: 220 giovani assunti, 36.000 visitatori da tutto il mondo, 13 milioni di euro di investimenti fatti sul territorio,  18 enti coinvolti, più di 100 imprese del territorio che, insieme ad alcuni leader di mercato, hanno avuto lavoro dal progetto.

“Un risultato – si legge nella nota stampa – che diventa esempio ripetibile di come la collaborazione diffusa, le attività di recupero e quelle sulle energie rinnovabili, insieme alla smart grid possano effettivamente essere un percorso valido e percorribile per costruire un futuro sostenibile. Non solo in termini ambientali, ma anche di lavoro e opportunità”.

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