Gli Stati Uniti, la Cina e l’India sono i tre paesi più attrattivi per gli investimenti in energie rinnovabili. Tra le europee, la Germania si colloca al quinto posto e la Francia all’ottavo. È il risultato della graduatoria stilata da Ernest & Young che misura l’attrattività dei mercati a livello mondiale secondo diversi criteri: l’assetto macroeconomico, il clima degli investimenti, l’approvvigionamento e la sicurezza energetica, i sostegni alle rinnovabili, etc.
Nonostante le incertezze che minano il “Clean Power Plan”, il piano promosso dall’amministrazione Obama per combattere il riscaldamento climatico ma sospeso a febbraio dalla Corte Suprema, gli Stati Uniti si posizionano in testa alla classifica grazie al “prolungamento di cinque anni dei crediti d’imposta federali per l’eolico e l’energia solare”, spiega EY. Infatti, dei 41 GW per l’eolico e 56 GW per il solare che si prevede saranno installati, 18 GW godranno direttamente di questa misura.
Il Cile continua la sua salita in graduatoria e si colloca al quarto posto. “Anche se è un mercato relativamente piccolo di energia in termini assoluti – ha spiegato EY -, il Cile continua ad attirare un gran numero di progetti della grandezza di GW e rappresenta uno dei primi mercati al mondo dove le iniziative economicamente valide possono concorrere direttamente con le altre fonti di energia”.
La Germania e la Francia, gli unici paesi europei che figurano nella “top ten”, scalano di alcune posizioni, arrivando rispettivamente al quinto e all’ottavo posto. Per la Germania decisiva è stata la volontà di Berlino di limitare al 40-45% fino al 2025 la produzione di elettricità da rinnovabili. In Francia i ritardi che hanno riguardato il Programma pluriennale per l’energia (PPE) possono aver contribuito a questo posizionamento.
L’Argentina, altro paese dell’America Latina, sbarca al diciottesimo posto grazie alla “trasformazione dell’economia e alla promozione di un programma ambizioso per le energie rinnovabili“, come evidenzia EY, sotto l’impulso del nuovo Presidente di centro destra Mauricio Macri.
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