Rifiuti plastici, i Comuni tra Erode e Pilato

plasticainballeRoma, 1 aprile 2014. In questa data è stato sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro tra ANCI e CONAI. La sottoscrizione di quest’intesa regola, per il quinquennio 2014-2019, l’ammontare dei corrispettivi che dovranno essere riconosciuti ai Comuni convenzionati per i “maggiori oneri” della raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio.

Ma cosa vuol dire? Per fare un po’ di chiarezza è utile ricostruire brevemente il funzionamento del sistema. In Italia è principalmente il CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – ad occuparsi del recupero degli imballaggi derivanti dalla raccolta differenziata.

Il “sistema” CONAI si basa sull’attività dei cosiddetti Consorzi di filiera che si distinguono sulla base del diverso tipo di materiale da trattare. Quest’ultimi sono stati istituiti a livello nazionale, undici in tutto ( ad es. CIAL – Consorzio Imballaggi Alluminio, COREVE – Consorzio Recupero Vetro, COREPLA – Consorzio per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica,…) e hanno l’obiettivo di organizzare e di ottimizzare la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti, rispettando i criteri di efficienza, efficacia ed economicità. Si prevede che questi consorzi associno chi produce e chi utilizza gli imballaggi, i quali devono versare al CONAI un contributo, chiamato CAC, per ogni tonnellata di rifiuto da imballaggi prodotta. Il meccanismo prevede inoltre che poi, quando questi rifiuti vengono consegnati al Consorzio di filiera competente, il CAC venga “restituito” ai Comuni sottoforma di corrispettivi CONAI.

Al tavolo delle trattative, ovviamente, oltre al CONAI, c’è anche l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani. Nella fattispecie, per quanto riguarda il rinnovo dell’accordo per il prossimo quinquennio, si è dovuto prorogare fino al 30/06/2014 l’attuale Programma perché non si è trovato un accordo in merito ai rifiuti di imballaggio in plastica. Entro questa data dovranno essere ridefiniti i termini dell’accordo.

Il nodo difficile da sciogliere è quello riguardante gli imballaggi in plastica che è proprio la filiera più importante della raccolta differenziata di imballaggi (COREPLA). Da sola vale più della metà dei contributi CONAI. Secondo l’ultimo Accordo ANCI-CONAI, i Comuni devono conferire a COREPLA tali rifiuti ma, pur facendola, non ricevono dal consorzio un corrispettivo sufficiente a coprire le spese della raccolta stessa. Attività che, tra l’altro,viene misurata e verificata esclusivamente da COREPLA.

Nel corso degli anni, inoltre, tale consorzio si avvale di criteri di assegnazione dei corrispettivi relativi alla raccolta sempre più restrittivi, senza però fornire ai Comuni le risorse perché possano rispettare i criteri imposti. Gli oneri per i Comuni sono aumentati vertiginosamente dato che devono provvedere a loro spese alla pulizia del rifiuto prima che vada alle mani del Consorzio. E’ perciò ovvio che il minor costo di trattamento del rifiuto per COREPLA, corrisponde automaticamente a un maggior aggravio di costi per i Comuni e quindi per i cittadini. Inoltre se il Comune non si occupa della pre-pulizia della plastica raccolta separatamente, sempre più spesso non viene nemmeno riconosciuto alcun corrispettivo, nonostante COREPLA prenda comunque in carico gli imballaggi conferiti e li valorizzi economicamente.

I comuni italiani si trovano in condizioni di grande difficoltà: questi servizi hanno costi importanti che, se non compensati da adeguati corrispettivi per la vendita degli imballaggi, rischiano di ricadere pesantemente sulle bollette di famiglie e imprese.

Ecco perché bisognerà riscrivere e riportare al tavolo delle trattative la parte dell’Accordo riguardante gli Imballaggi in plastica.

*Andrea Atzori lavora pèresso l’Ente Bacino Padova 2

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