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E’ di ieri la notizia che l’associazione dei consumatori Codacons  ha presentato un esposto alla magistratura di Roma per chiedere di aprire un’indagine sull’attività di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) e COREPLA (Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica). Codacons intende “verificare il rispetto degli obiettivi minimi fissati dalla normativa vigente”.

“I dubbi dei consumatori – spiega l’associazione sul suo sito  riguardano in particolar modo i risultati raggiunti annunciati da Corepla nella relazione annuale di gestione, che fissano all’83,2% la percentuale di riciclo totale, ma che ad una attenta analisi non sembrerebbero corrispondenti alla realtà”.

L’esposto del Codacons 

Il Codacons menziona in particolare  le relazioni sulla gestione di Corepla 

Dall’esposto

“Le relazioni annuali sulla gestione di COREPLA sembrerebbero non conformi nella misura in cui indicano il superamento degli obiettivi di legge e performance di recupero e riciclo maggiori rispetto a quelle realizzate dal solo sistema COREPLA. Si arriva infatti al risultato finale del “recupero totale 83,2%” conteggiando indebitamente anche:

a) i risultati conseguiti dal “riciclo indipendente” (344.000 ton.), dunque fuori dal circuito COREPLA (non a caso anche l’Antitrust, nella relazione IC 49, afferma che il sistema CONAI/COREPLA “si attribuisce le performance” degli operatori indipendenti;

b) i risultati conseguiti dai Comuni che pesano per ben 615.000 ton., ossia il “recupero energetico degli imballaggi in plastica presenti nei RU indifferenziati” e che avviene non a spese di COREPLA ma dei Comuni.

La direttiva imballaggi 94/62 e il Codice ambiente d.lgs. n. 152/2006 fissano per la plastica l’obiettivo di riciclo meccanico, rispettivamente, del 26% e del 27,5%. Corepla dichiara nella relazione sulla gestione 2016 di riciclare 549.918 ton. su un immesso a consumo totale di 2.178.000 ton.: ciò significa che il riciclo Corepla è pari al 25,24% dell’immesso a consumo, per cui da solo il Consorzio sembrerebbe non raggiungere l’obiettivo di riciclo previsto dalla legge”.

Obiettivi di legge Performance COREPLA

Riciclo meccanico: 26% (direttiva imb.) – 27,5% (Allegato E TUA) Riciclo meccanico: 25,24%

(18,5% se si considerano gli unici materiali che si riciclano con valorizzazione sul mercato tramite le aste)

Recupero complessivo: 60%

(riciclo + recupero energetico)

Recupero complessivo: 39,19% (25,24% riciclo + 13,95% recupero energetico)

Il Codacons dunque, considerati anche i contributi economici che ruotano attorno al riciclo della plastica in Italia, nell’interesse dei consumatori e della collettività ha presentato un esposto in Procura chiedendo di aprire una inchiesta per approfondire la vicenda alla luce delle eventuali fattispecie che saranno ravvisate dalla magistratura”.

Corepla respinge le accuse

Il presidente del Consorzio Corepla Antonello Ciottti ha replicato alle accuse del Codacons a margine dell’evento intitolato le Giornate della ricerca Corepla sottolineando come  “Compito del Corepla è fare sistema: i dati presentati in modo chiaro e trasparente hanno sempre evidenziato il contributo degli operatori indipendenti”.

“Gli obiettivi di riciclo previsti dalla normativa ambientale sono obiettivi del Paese – ha detto ancora Ciotti   l’obiettivo della direttiva europea è del 22% (non il 26% come scrive Codacons) ed è stato elevato dalla legge nazionale al 26% (non al 27,5% come scrive Codacons). I quantitativi del riciclo indipendente sono conteggiati in modo pienamente legittimo nei risultati complessivi raggiunti. Si tratta di attività nelle quali Corepla non interviene direttamente in quanto il mercato opera già in maniera efficiente”.

Replica del Codacons a Corepla

Codacons ha replicato a sua volta alle affermazioni di Corepla. “La legge, come è ovvio che sia – sottolinea l’associazione sul suo sito – prevede che Corepla relazioni solo ed esclusivamente sui risultati da questo conseguiti e non sicuramente su quelli conseguiti da altri sistemi o dai Comuni che non hanno ricevuto alcun sostegno operativo e finanziario da parte di Corepla  .

“Gli obiettivi nazionali competono alle pubbliche autorità, non a Corepla che è un soggetto privato. La questione dei dati e della verifica del raggiungimento degli obiettivi, inoltre, si inserisce in un contesto di scarsi controlli e trasparenza, come del resto, recentemente concluso dalla Commissione Bicamerale d’inchiesta sui rifiuti”, aggiunge l’associazione.

“Una cosa è però certa: l’obiettivo complessivo di recupero (riciclo + recupero energetico) è pacificamente quello del 60%, mentre COREPLA raggiunge appena poco più del 39% (25,24% riciclo e 13,95% recupero energetico). Del resto, anche l’AGCM ha confermato il mancato raggiungimento degli obiettivi per la plastica da parte del sistema CONAI – COREPLA. Forse COREPLA – se, come dice, vuole occuparsi della raccolta domestica – dovrebbe fare in modo di intercettare le oltre 600.000 ton. di imballaggi in plastica che ancora finiscono nell’indifferenziato e vengono termovalorizzate a spese dei Comuni e dei cittadini, contribuendo così al costante aumento della tariffa sui rifiuti”, conclude Codacons.

La replica di Conai

Anche Conai ha commentato l’esposto definendolo  “un vero e proprio esposto mediatico che non ha alcun fondamento e tralascia volutamente gli aspetti normativi, tecnici e gestionali che garantiscono la correttezza dell’operato del CONAI”. 

“Per il controllo del raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero, la stessa legge prevede, a carico di tutti gli operatori, la comunicazione al CONAI dei dati relativi alle quantità di rifiuti di imballaggio avviati a riciclo e recupero e, a carico dei Consorzi di filiera e dei sistemi autonomi, anche la trasmissione dei documenti programmatici e consuntivi delle rispettive attivit”, spiega il  Consorzio nella nota. 

“ L’attività del CONAI – si legge ancora nel testo – è soggetta alla vigilanza del Ministero dell’ambiente e del Ministero dello sviluppo economico, nei cui confronti sussistono precisi obblighi di informazione e comunicazione.  Inoltre, tre dei componenti il Collegio dei Sindaci del Consorzio sono nominati rispettivamente dal Ministro dell’ambiente, dal Ministro dello sviluppo economico e dal Ministro dell’economia e delle finanze. A garanzia degli stessi cittadini, poi, la legge stabilisce la presenza nel Consiglio di Amministrazione del CONAI di un rappresentante dei consumatori, nominato di concerto dai Ministri dell’ambiente e dello sviluppo economico”.

Il Consorzio sotolinea inoltre di essere “sempre stato trasparente nei confronti di tutte le Istituzioni, non mancando mai di fornire ogni informazione e collaborazione richiesta, come da ultimo fatto anche in occasione dell’Indagine sui consorzi e il mercato del riciclo svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. La valanga mediatica di screditamento del CONAI e del Sistema consortile, iniziata già da tempo, ha tuttavia raggiunto toni, giudizi e azioni che hanno perso qualunque equilibrio e razionalità giuridica e tecnica, e che non possono essere ulteriormente tollerati a rispetto dell’importante lavoro fin qui svolto dallo stesso Sistema, ampiamente riconosciuto a livello nazionale e internazionale”.

“In ragione di ciò e della certezza e correttezza del proprio operato, ha quindi dato mandato ai suoi legali di avviare tutte le opportune azioni a tutela della propria immagine in ogni sede competente”, conclude Conai.

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