Grotte

Torna anche quest’anno l’appuntamento con ‘Puliamo il buio’, l’iniziativa promossa dalla Società speleologica italiana, che si terrà dal 22 al 24 settembre in diverse grotte e cavità artificiali dal nord al sud d’Italia. L’obiettivo è – come si legge in una nota –  segnalare in modo puntuale e dettagliato i casi di ipogei naturali e artificiali utilizzati discariche abusive e le conseguenti situazioni di rischio, procedere almeno in parte alla loro bonifica e proporre possibili soluzioni”. La campagna è legata al progetto ‘Puliamo il mondo’ di Legambiente grazie al quale sono stati raccolti dal 2005 (anno della prima edizione) al 2016 circa 156.168 kg di materiali poi avviati in discariche autorizzate.

Il Censimento delle cavità a rischio ambientale

Tra le attività organizzate per il progetto Puliamo il Buio anche un Censimento delle cavità a rischio ambientale in continuo aggiornamento. Si tratta di una catalogazione di ambienti sotterranei dove è stata rilevata la presenza di materiali o condizioni in grado di alterare e inquinare le acque provenienti da sottosuolo.

Le acque sotterranee – spiega in una nota il Presidente della Società speleologica italiana Vincenzo Martimucci sono fonti preziose di approvvigionamento colturale e civile; il loro inquinamento può mettere a rischio anche le delicate forme di vita di eccezionale specializzazione presenti nei vuoti sotterranei esplorati e documentati dagli speleologi”.

Uno strumento per gli operatori del settore

Questo censimento si caratterizza come un importante strumento a servizio di chi opera nel settore della protezione dell’ambiente carsico e delle risorse idriche. “Questa opera di tutela avviene attraverso la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, la valorizzazione degli habitat naturali e il fermo contrasto delle discariche abusive. Per tutto questo, sono indispensabili i dati della ricerca speleologica e una sempre maggiore attenzione da parte degli enti governativi che si occupano di politiche ambientali” sottolinea Martimucci.

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