Mercato unico: assoRinnovabili si “schiera” con l’EWEA

MercatounicoGaranzia di una legislazione stabile, sicurezza energetica, completamento del mercato dell’energia, rafforzamento dello sviluppo tecnologico e commerciale e lotta contro il cambiamento climatico. Questi i punti cardine del “Position paper”, pubblicato dall’Associazione Europea dell’Energia Eolica (EWEA) con il quale assoRnnovabili concorda pienamente.

Molto importante oltre al  documento pubblicato, in cui si individuano le cinque priorità che classe politica e governi dovrebbero affrontare per il settore dell’energia nei prossimi anni, sono state le parole di Thomas Becker, Amministratore Delegato della European Wind Energy Association, che ha dichiarato: “L’elettricità è l’ultimo bene in Europa che non è liberalmente commercializzato: possiamo comprare arance dalla Spagna, renne dalla Svezia, ma l’elettricità non è in vendita e ciò sta danneggiando l’Europa nel suo percorso verso la sicurezza energetica e l’interconnettività dei sistemi elettrici”.

A tal fine – spiega una nota – EWEA chiede una serie di azioni chiave tra cui un obiettivo di interconnessione del 20% entro il 2030 e l’allocazione degli utili del sistema di scambio di emissioni sul tema della diffusione di tecnologie innovative.
 
assoRinnovabili – sposando la linea dell’associazione europea – ritiene che la creazione del mercato unico europeo dell’energia sia la via maestra per diffondere i benefici delle energie rinnovabili in tutti i Paesi membri. “Grazie al forte incremento delle rinnovabili e al completamento di alcune importanti interconnessioni – dichiara il Presidente Agostino Re Rebaudengo – il prezzo dell’elettricità nel nostro Paese, con l’entrata in servizio del cavo Sapei che collega la Sardegna al continente, ha visto il prezzo zonale, da sempre più elevato, finalmente allineato a quello nazionale”.

Inoltre, “assoRinnovabili auspica quindi che, già a partire dal Consiglio Energia di oggi a Bruxelles, ci sia la volontà politica di perseguire tali obiettivi da parte della Commissione Juncker che dovrà invitare gli Stati membri a “superare le differenze e ad aprire i sistemi energetici” per il bene del progetto europeo”.

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