EneaAnche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la Notte Europea dei Ricercatori, l’importante manifestazione europea di comunicazione scientifica che coinvolge oltre 300 città europee. L’iniziativa, coordinata in Italia da Frascati Scienza,si terrà il 29 novembre e sarà preceduta dalla ‘Settimana della Scienza’ in programma dal 23 al 30 settembre 2017. Nel nostro Paese l’evento toccherà 22 diverse città con più di 300 attività organizzate. 

Come creare un legame tra scienza e società

L’obiettivo è quello di“creare un legame tra scienza e società, per un confronto/dibattito continuo su temi cruciali della ricerca scientifica”. Grazie ad aperitivi scientifici, incontri con i ricercatori, conferenze e visite nei più autorevoli centri di ricerca italiani i cittadini di tutte le età potranno comprendere, grazie al supporto dei ricercatori, l’importanza e l’impatto positivo della ricerca nella vita di tutti i giorni.

Le iniziative Enea

Tra le realtà della ricerca italiana che aderiscono all’iniziativa c’è l’ENEA. “Quest’iniziativa esiste da 11 anni e noi l’abbiamo sempre condivisa – ha spiegato a Canaleenergia  Lori Gabellieri del Centro Ricerche Enea di Frascati, Dipartimento Fusione e Sicurezza Nucleareaderiamo con tutti e due i  nostri centri, sia quello di Frascati sia quello di Casaccia. Ogni anno la nostra partecipazione si è arricchita con percorsi nuovi, perché è veramente un’iniziativa ben recepita dal territorio che  registra una crescente partecipazione”.

Insieme alla ricercatrice abbiamo approfondito le attività che Enea proporrà ai cittadini per la manifestazione. 

Che tipo di attività organizzerete per avvicinare il pubblico al mondo della scienza? 

Noi proponiamo due percorsi didattici guidati in cui si potranno effettuare esperimenti scientifici inerenti una vasta gamma di argomenti tra quelli che trattiamo come centro di ricerca: dall’ottica, ai laser, all’elettromagnetismo, ai materiali superconduttori, alla chimica, alla biologia. Questi percorsi afferiscono a diverse fasce d’eta: alcuni sono rivolti a bambini di età compresa tra i 4-5 anni  e 11-12 anni, altri afferiscono a tutte le età. In entrambi casi i visitatori, aiutati dai ricercatori, possono fare esperimenti, ricevono spiegazioni discutono e visitano i laboratori e gli impianti. Quest’anno abbiamo osato anche con iniziative di contorno legate a musica e teatro. Ad esempio  sono stati organizzati spettacoli in cui si alternano percorsi musicali a quelli dedicati alla matematica e alla fisica. In altre parole si fa un po’ di musica e poi si spiegano gli aspetti fisici e matematici del suono.

In particolare cosa proponete per rendere più accessibile un argomento come l’elettromagnetismo?

L’elettromagnetismo è un argomento attraverso il quale possiamo far sperimentare al pubblico le ricadute immediate della ricerca nella vita di tutti i giorni. Allestiremo dei tavoli con dei piccoli esperimenti, un percorso per insegnare, ad esempio, che cos’è l’elettrostatica, come si formano le cariche, come si possono raccogliere le cariche etc. Ci sarà un piccolo acceleratore Van De Graaff che il visitatore potrà utilizzare per sperimentare come la materia sia fatta di cariche positive e negative  (ce n’è uno anche per bambini). Poi mano a mano nel percorso sarà possibile scoprire le leggi dell’elettromagnetismo con dei piccoli esperimenti. Utilizzeremo, inoltre, una rotaia di Laplace dove si potrà analizzare il comportamento di alcuni pezzettini di ferro in un campo magnetico per studiare le forze che si sviluppano. Abbiamo poi  altri esperimenti dove si vedono i diversi effetti tra metalli conduttori e isolanti. Capire gli effetti dei campi magnetici è molto importante, è un fenomeno alla base del funzionamento ad esempio dei freni magnetici dei nostri treni ad alta velocità. 

L’Aleteranza Scuola-Lavoro

Quest’iniziativa si è legata anche all’Alternanza Scuola – Lavoro. Com’è andata da questo punto di vista?

Da un paio d’anni sono attivi accordi di Alternanza scuola-lavoro tra le aziende, gli istituti e le scuole, cosa che ci ha fatto molto piacere. L’anno scorso abbiamo partecipato per la prima volta facendo un percorso di Alternanza Scuola-Lavoro con i licei e le scuole del territorio. Quest’anno ripetiamo l’esperienza. I ragazzi delle classi  terze quarte e quinte delle scuole superiori fanno i ricercatori per una notte. Funziona così: gli studenti frequentano un percorso didattico-formativo insieme a noi circa 10 giorni prima imparando a spiegare gli esperimenti ai visitatori. Poi durante la Notte Europea dei ricercatori si alternano con i nostri ricercatori facendo quest’esperienza con i visitatori. L’anno scorso i ragazzi si sono divertiti molto, sono stati bravissimi e ripetiamo l’esperienza. 

Qual è l’importanza di iniziative di questo tipo? 

E’ un modo per aprire i luoghi della ricerca, di solito chiusi, al pubblico in modo che ci sia un confronto da entrambe le parti. Il pubblico è molto attento e lungimirante, si interessa veramente alla ricerca, agli obiettivi che hanno ricaduta sulla vita quotidiana, ma anche agli obiettivi futuri della ricerca che hanno un impatto meno immediato. Sulla produzione di energia da fusione nucleare, ad esempio, il pubblico è molto interessato, perchè il problema energetico è sicuramente sentito. Le persone sono interessate a capire le soluzioni per il futuro, noi ricercatori riceviamo molto dal pubblico, grazie al loro interesse alle loro domande. Lo scambio funziona ed è importante in occasioni come quella della notte dei ricercatori. 

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.