Entro la prima metà del 2019 il primo parco fotovoltaico in market parity della Sicilia entrerà in funzione. Il “buono proposito” per l’inizio del nuovo anno di Convert Italia, azienda attiva nella produzione di inseguitori solari monoassiali, è un’ulteriore conferma della capacità del solare in termini di: tecnologia, know how, investitori e obiettivi di crescita.

Convert è stata scelta da Manni Group, promotore dell’iniziativa insieme a Canadian Solar, perchè “considerata tra le prime cinque aziende al mondo per la produzione di inseguitori solari monoassiali” e detiene “il brevetto per il tracker TRJ che consente di ottenere un rendimento superiore rispetto ai pannelli fissi”, spiega a Canale Energia il direttore commerciale Matteo Defomonti. L’uso degli inseguitori, che garantiscono il maggiore assorbimento della radiazione luminosa, promette “un’efficienza più alta del 20% per tutta la vita degli impianti, rispetto alla soluzione standard fissa, che compensa il dover sostenere un costo iniziale superiore del 6-7%”, prosegue Demofonti.

La posizione dell’azienda trasmette fiducia verso lo sviluppo del market parity in Italia in sinergia con le disposizioni comunitarie e nazionali: “I trend sono in forte crescita come si evince dalle indicazioni della Strategia energetica nazionale-SEN, emanata dal MiSE nel dicembre 2017, dalle decisioni congiunte del Parlamento e Consiglio Ue del giugno 2018 sugli obiettivi di produzione da fonti rinnovabili al 2030 (32,5% globale per i tre settori: elettrico, termico e trasporti e che si traduce in un 55-60% per l’elettrico), nonché dalle dismissioni delle centrali a carbone previste dal governo italiano entro il 2025”. Perché entri a regime tutti gli operatori concordano che “occorre almeno raddoppiare la potenza degli impianti fotovoltaici installati finora, pari a circa 20 GWp”.

La soluzione più immediata per rispondere a queste esigenze, precisa il direttore commerciale, è la costruzione di “centrali fotovoltaiche”. Innanzitutto, perché hanno “un Levelized Cost of Energy-LCOE tra i più bassi tra le varie tipologie di produzione di energia” e poi perché hanno “tempi di realizzazione certi e veloci”.

Progetti di questo tipo potranno ridare slancio alla crescita del FV, bloccata e penalizzata dalla mancanza di regolamentazione e semplificazione? Il direttore commerciale ne è convinto. “Oltre ad aiutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati daranno una ‘spinta’ a tutto il settore e a tutta la filiera coinvolta”. In particolare, evidenzia, “il settore non chiede nuovi incentivi ma una normativa chiara frutto di un’indicazione politica altrettanto chiara, attualmente assente”.

La semplificazione autorizzativa “è da sempre fortemente auspicata dagli operatori del settore, soprattutto per la ricaduta occupazionale nazionale” e soprattutto per dare certezza agli investitori internazionali che hanno “tutti un’unica ‘bandiera’: investire dove c’è un ritorno economico soddisfacente e ci sono regole certe”.

Demofonti nega i timori legati al cosiddetto ‘effetto cannibalismo’, al calo dei prezzi causato dalla partecipazione delle Fer al mercato elettrico: “La produzione di energia da fonti rinnovabili e, in special modo, dal fotovoltaico ha determinato una grossa riduzione del costo puro dell’energia (se si escludono accise e oneri di dispacciamento) dovuto alla contrazione dei prezzi di realizzazione degli impianti. La riduzione del costo dell’energia non può che essere un bene, soprattutto per la nostra industria che si trova a competere a livello internazionale”.

Il peso di questo e altri progetti di market parity, dai contorni sempre più nitidi, “è rilevante se consideriamo che la quantità di energia prodotta dagli impianti consente di alimentare circa 11.500 famiglie con energia ‘verde’ – rimarca Demofonti – ed evitare l’immissione nell’ambiente di circa 19.500 tonnellate anno di CO2. Inoltre, conferma che ormai il mercato della cosiddetta “market parity” è possibile in Italia e quindi serve da “stimolo” per la realizzazione di impianti analoghi”.

Il fotovoltaico, dunque, conferma la sua strategicità. E per riuscire a sviluppare sistemi a basso costo, di più lunga durata e con tempi di rientro dell’investimento inferiori fino al 40% Convert Italia sta portando avanti il progetto quadriennale Global Optimization of Integrated Photovoltaic System for low electricity cost-GPOV finanziato dalla Commissione Ue con 1,4 mln di euro. Per riuscirci si è pensato di mettere a sistema: gestione della luce, efficienza energetica, efficienza dei materiali, affidabilità del sistema, configurazione e manutenzione degli impianti.

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