In Arabia Saudita la smart city resiliente a natura e tecnologia

KAECUn esempio di innovazione tecnologica e armonia con la natura che sappia imitare le best practice ralizzate a livello mondiale.

Parliamo di KAEC, acronimo per King Abdullah Economic City, la smart city voluta da Abdullah Bin Abdulaziz Al Saud, sesto re dell’Arabia Saudita.

I lavori partiti nel 2005 sono oggi portati avanti da Fahd Al-Rasheed, Group CEO e Managing Director, che si è mostrato molto sicuro circa la strategia di realizzazione.

La città, che ospiterà 2 milioni di persone, si estenderà su un’area totale di 173 kmq e sarà strategicamente equidistante dalle capitali del Medio Oriente, oltre ad essere vicina alla città santa della Mecca e a Medina.

In seguito alle catastrofi naturali degli ultimi anni, si pensi all’impatto disastroso dell’Uragano Sandy su New York, Al-Rasheed ha deciso che il progetto per la realizzazione di KAEC dovrà essere flessibile e dovrà imitare le best practice nel mondo, applicandole laddove possibile.

Inoltre, la città non sarà più costruita sull’impronta di Venezia “con molti canali”, come affermato dal CEO, ma verrà realizzata per entrare in contatto con la natura, senza lottare contro di essa.

Infine abbracciare le nuove tecnologie consentirà sia di conseguire importanti risparmi (un progetto che otto anni fa costava 108 milioni di dollari oggi ne costa 5), sia di redistribuire il potere all’interno della municipalità: “Il più grande beneficio dell’Internet of Things è quello di spostare il potere dai vertici e dalle amministrazioni ai cittadini”, ha sottolineato Al-Rasheed.

 

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.