Stando a un rapporto della European Environment Agency (EEA) nel 2012 le emissioni di gas a effetto in Europa avrebbero potuto essere del 7% maggiori senza lo sviluppo delle energie rinnovabili. Allo stesso modo, anche il consumo di fonti fossili in UE sarebbe stato più alto del 7% nello stesso anno senza la compensazione delle FER.
Guardando l’analisi per singola fonte, la corsa delle rinnovabili è stata fatta soprattutto sul carbone, che sarebbe stato impiegato per un 13% in più nel 2012 senza l’effetto FER (7% per il gas naturale).
Hans Bruyninckx, direttore esecutivo della EEA, spiega: “L’energia rinnovabile sta rapidamente diventando una delle grandi storie di successo in Europa. Ma siamo in grado di andare anche oltre: se sosteniamo l’innovazione questo settore potrebbe diventare un importante motore dell’economia europea, abbattendo le emissioni e aumentando la creazione di posti di lavoro“.
Guardando all’orizzonte del 20-20-20 definito dal Pacchetto Clima-Energia UE, l’Agenzia ricorda che nel 2013 le rinnovabili incidevano già per il 15% sui consumi finali nel 2013 (l’obiettivo è il 20% al 2020).
In particolare, sempre nel 2013, Svezia, Lettonia, Finlandia e Austria hanno un tasso di penetrazione delle FER sui consumi finali oltre il 30%. Malta, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito sono sotto il 5%.
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