Energy policy: la classifica internazionale

green-energy-theme-park 01Secondo uno studio sulla transizione energetica elaborato da General Electric e il tedesco Handelsblatt Research Institute, l’Italia è in terza posizione per i progressi compiuti negli ultimi cinque anni nel settore energetico e della sostenibilità, essendo così pienamente in linea con l’obiettivo 2020 di generazione da Fer (a oggi il17% del suo fabbisogno energetico lordo è coperto da fonti rinnovabili).

A essere presi in esame 24 Paesi tra Ocse e Brics, per i quali è stata analizzata l’espansione delle fonti di energia rinnovabile, la sostenibilità ambientale, l’efficienza economica e la sicurezza delle forniture energetiche. Il piazzamento dell’Italia è legato, oltre all’ascesa delle rinnovabili, anche “alla bassa intensità energetica dell’industria manifatturiera e del settore terziario, oltre all’uso di centrali elettriche con turbine ecologiche a gas e a vapore”, spiega il report. Tuttavia “i prezzi dell’energia in Italia sono ancora tra i più alti di quelli dei Paesi compresi nello studio e le tariffe per le industrie sono aumentate negli ultimi anni più velocemente rispetto agli altri Paesi. Un altro problema è poi l’eccessiva dipendenza del Paese dalle importazioni di energia”.

Lo studio dimostra che l’Italia ha compiuto notevoli progressi negli ultimi 5 anni, avviando una trasformazione del proprio settore energetico. Il Paese ha notevolmente sviluppato le sue fonti energetiche rinnovabili, che potrebbero rappresentare un’opportunità per diventare meno dipendente dalle importazioni di combustibili fossili” ha commentato Sandro De Poli, presidente e a.d. General Electric Italia. “Le energie rinnovabili hanno bisogno però anche di una fonte di energia complementare e flessibile per formare un mix energetico stabile ed efficiente e riteniamo che il gas naturale sia in grado di fornire loro un complemento efficiente e con il minimo impatto ambientale. Abbiamo anche bisogno di un sistema di scambio di quote di emissioni stabile e realmente efficace. Sono necessari investimenti significativi non solo in Italia, ma anche in tutta l’Ue, per potenziare la nostra infrastruttura e abbattere le attuali barriere a un mercato di gas ed energia efficiente, che permetta di ridurre i costi per il sistema industriale europeo: è evidente che un lavoro di squadra basato su un’interazione sempre maggiore vada a tutto vantaggio dell’area“.

Nella classifica, i primi nove Paesi dei 24 presi in esame sono tutti europei e sette di essi sono Stati membri dell’UE. I Paesi scandinavi sono nelle prime posizioni: la Svezia, seguita da Norvegia e Austria, Svizzera e Danimarca insieme in 3a posizione. Per quanto riguarda la vetta della graduatoria “dinamica”, la Danimarca ha ottenuto un altro ottimo risultato occupando la prima posizione, seguita da USA e Italia (a pari merito con l’Ungheria).

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