vuoto a rendere

Per un anno sarà possibile consegnare contenitori di birra e acqua vuoti di volume compreso tra gli 0,20 e gli 1,5 litri presso alcuni bar, ristoranti, alberghi o altri punti di consumo. È il sistema di “vuoto a rendere” istituito con decreto del Ministero dell’Ambiente, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre in attuazione di quanto previsto dal “Collegato ambientale”, che entrerà in vigore il 10 ottobre.

Un passo verso l’economia circolare

Un Paese proiettato nell’economia circolare come l’Italia non può che guardare con interesse a una pratica come il vuoto a rendere, già diffusa con successo in altri Paesi”, ha commentato in nota stampa il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. La misura, infatti, vuole spingere il recupero di imballaggi monouso – e quindi ridurre l’uso di materie prime – attraverso la restituzione spontanea di bottiglie riutilizzabili fino a 10 volte.

Come funziona il “vuoto a rendere”

A indicare dove depositare i propri rifiuti un simbolo all’ingresso degli esercenti che hanno aderito in maniera spontanea alla fase sperimentale. Questi dovranno versare una cauzione per ogni imballaggio riutilizzabile acquistato che sarà proporzionale al volume della bottiglia, non superiore a 0,3 euro e non inferiore a 0,05 euro. La cauzione non farà variare il prezzo di vendita e quindi non peserà sul consumatore.

Sensibilizzazione di cittadini e imprese

Questa iniziativa offrirà la possibilità “a consumatori e imprese di scoprire una buona pratica che aiuta l’ambiente, produce meno rifiuti e fa risparmiare soldi”, aggiunge Galletti in nota. E permetterà di valutare la fattibilità tecnico-economica e ambientale del sistema in modo da decidere se proulungarla e/o estenderla ad altre tipologie di rifiuto.

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