Economia circolare, l’UE alza l’asticella sul recupero dei rifiuti

Approvate oggi dal Parlamento europeo nuove misure su differenziata, conferimento in discarica, imballaggi e rifiuti tessili o pericolosi

Shutterstock 94276708Il Parlamento europeo ha approvato oggi l’aggiornamento del pacchetto legislativo sull’economia circolare. Il testo introduce obiettivi distinti per i materiali impiegati nell’imballaggio, come plastica e vetro, ad indicare la complessità del settore. Inoltre, alza l’asticella per il recupero dei rifiuti urbani domestici e commerciali e rimarca la necessità di abbandonare il conferimento in discarica. Il pacchetto tornerà al Consiglio europeo per l’approvazione formale prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Le nuove misure

L’aggiornamento delle misure contenute nel pacchetto sull’economia circolare definisce “norme che prendono in considerazione l’intero ciclo di vita di un prodotto e si pongono l’obiettivo di modificare il comportamento di aziende e consumatori”, ha commentato in nota stampa l’On. Simona Bonafè relatrice delle modifiche al pacchetto, intervistata in anteprima sull’ultimo numero di e7.

Di seguito un semplice schema dei target fissati dal testo appena approvato:

  • Quota di rifiuti urbani domestici e commerciali da riciclare: passerà dal 44% al 55% nel 2025 e dovrà toccare il 65% nel 2035;
  • Conferimento in discarica: viene stabilito il tetto del 10% entro il 2035. Un bel lavoro per l’Italia che nel 2016 ha smaltito in discarica il 27,64% della quota totale di rifiuti prodotti;
  • Rifiuti tessili o pericolosi: queste due categorie di scarti dovranno essere raccolte separatamente entro il 2025;
  • Rifiuti biodegradabili: potranno essere direttamente riciclati in casa tramite impianti di compostaggio;
  • Materiali da imballaggio: il recupero dovrà toccare il 65% entro il 2025 e il 70% entro il 2030;
  • Riduzione degli sprechi alimentari: al 30% entro il 2025 e al 50% entro il 2030 per tutti gli stati membri, in linea con quanto previsto dagli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU.

Un quadro legislativo univoco

Un messaggio importante quello lanciato oggi dall’Europa: “Per la prima volta gli Stati membri saranno obbligati a seguire un quadro legislativo univoco e condiviso. Un piano ambizioso con dei paletti chiari e inequivocabili”, ha concluso la Bonafè in nota.

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