Motore ai riscaldamenti, in attesa delle scelte sul clima

Accensione riscaldamenti, un peso per il climaScelte Clima Riscaldamenti

Ottobre, anche il Bel Paese cede alla necessità di accendere i riscaldamenti riaprendo le note discussioni su sicurezza e inquinamento. Quest’anno tra l’altro vede l’Italia giungere alla scadenza dell’istallazione delle valvole termostatiche nei condomini con riscaldamento centralizzato. Forse non lo strumento migliore, ma certamente il più diffuso e semplice per sopperire alle dispersioni date dalla conduzione del calore nel dislivello dei diversi piani di un immobile.

Come limitare l’inquinamento delle caldaie? Ne parliamo con Assotermica

Ma quanto si potrebbe limitare l’inquinamento e migliorare la sicurezza di un impianto agendo in modo preventivo con la corretta sostituzione della caldaia? Certo se una caldaia avesse lo stesso appeal di un cellulare probabilmente lo scoglio sarebbe superato agilmente. In attesa che questo accada, come preparasi all’inverno?

L’intervista a Federico Musazzi segretario Assotermica l’associazione dei costruttori di Caldaie di Anima.

Ci può dare tre suggerimenti utili per essere certi che la caldaia sia sicura? Sicurezza e grado di inquinamento possono andare di pari passo?

Per rispondere con tre suggerimenti le dico: fare una regolare manutenzione, affidarsi a professionisti abilitati e cambiare la caldaia quando questa diventa troppo vecchia. Ovviamente ciò non significa che le caldaie di dieci o più anni non siano sicure, ma certamente l’evoluzione tecnologica ci consente oggi di disporre di soluzioni che abbinano oltre al fattore sicurezza – essenziale – anche un risparmio energetico e un minor inquinamento.

Le moderne caldaie a condensazione, ad esempio, consentono di dimezzare le emissioni di NOx in linea con i programmi di tutela ambientali che, giustamente, l’Europa e le nostre realtà locali stanno perseguendo.

Cosa non dobbiamo dimenticare rispetto la manutenzione della caldaia?

Per assicurare il miglior esercizio degli impianti, è necessario provvedere eseguire i controlli per l’efficienza energetica secondo le scadenze temporali indicate dall’allegato A del DPR 74/2013 e, di seguito, riportate nei punti principali:

1.   per gli impianti alimentati a gas, metano o GPL => ogni QUATTRO anni se di potenza inferiore a 100 kW e ogni DUE anni se di potenze superiori;

2.   per gli impianti alimentati a combustibile liquido o solido => ogni DUE anni se di potenza inferiore a 100 kW e ogni anno se di potenze superiori;

3.   per gli impianti con macchine frigorifere a pompa di calore => ogni DUE o QUATTRO anni a seconda della tipologia e della potenza dell’apparecchio.

Per svolgere questi controlli – e l’eventuale manutenzione per l’efficienza energetica – il cittadino si deve rivolgere a un tecnico abilitato, che esegue quanto dovuto nel rispetto delle regole dell’arte e della normativa vigente.

Al termine dei controlli l’operatore è tenuto a rilasciare al responsabile dell’impianto un “Rapporto di controllo di efficienza energetica” che deve essere conservato insieme al libretto, ovvero la “carta d’identità” dell’impianto stesso.

Ben diversa è la situazione relativa alla sicurezza dell’impianto, per la quale si rende necessaria una manutenzione con tempistiche diverse rispetto quanto appena citato. In tal caso le scadenze temporali e le operazioni da effettuare per una corretta manutenzione sono riportate nelle istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione rese disponibili dall’impresa installatrice o dal fabbricante.

E’ pertanto fondamentale che il responsabile dell’impianto legga attentamente e rispetti quanto riportato sulla documentazione a corredo dell’apparecchio.

Queste operazioni di manutenzione devono essere effettuate da ditte abilitate ai sensi del decreto ministeriale 22 gennaio 2008 n. 37.    

Rispetto all’inserimento di valvole termostatiche nel condominio avete dati di successo degli interventi?

Non abbiamo ancora dati puntuali, ma certamente l’inserimento delle valvole termostatiche sui radiatori potrà influire sulle dinamiche comportamentali dei singoli utenti e sensibilizzarli ad un uso più efficiente dell’impianto domestico. Per effetto della legislazione i condomini hanno dovuto sui propri impianti e, in alcuni casi, ciò è servito anche a prendere coscienza dei reali consumi dell’abitazione, che per l’80% sono generati dalla produzione di calore e acqua calda.

Complici anche gli incentivi. Tutto questo è servito anche (seppur eccezionalmente) a trainare il mercato delle sostituzioni degli apparecchi più obsoleti, il che è un bene quando tale investimento viene visto lungo un arco di tempo prolungato -qualche anno-. In questo modo l’intervento di efficientamento darà luogo a risparmi energetici che ripagheranno l’esborso iniziale.

In Italia sono di più le caldaie centralizzate o le autonome su impianti condominiali? Qual è l’impatto sull’efficienza di questi impianti?

Secondo dati CRESME in Italia abbiamo circa 18,7 milioni di caldaie autonome e 800.000 caldaie a servizio di impianti centralizzati, che servono quasi 5,6 milioni di abitazioni. Come Assotermica ci teniamo a dire che non è tanto importante la distinzione tra autonomo e centralizzato bensì quella, ad esempio, tra caldaie tradizionali e a condensazione. Queste ultime possono garantire minori consumi (dell’ordine del 20% in su), a maggior ragione se abbinate a sistemi di contabilizzazione e termoregolazione.

Fino a qualche tempo fa, soprattutto a livello regionale, vi erano delle discriminazioni verso gli uni o gli altri impianti (autonomi e centralizzati), ma si è compreso come ciò che conta sia l’aver fissato dei requisiti stringenti di prestazione energetica degli edifici. Questi possono essere raggiunti grazie a un ampio spettro di tecnologie che fortunatamente la nostra industria è in grado di offrire.

A livello europeo vi è poi anche la Regolamentazione di Eco-design ed Etichettatura Energetica che sta spingendo verso un mix di mercato qualitativamente più elevato rispetto al passato. Questo vuol dire che anche in Italia si stanno sempre più diffondendo non solo caldaie a condensazione, ma anche pompe di calore e sistemi ibridi, che integrano più tecnologie con logiche di funzionamento ottimizzate.

L’obiettivo è far leva sulla riqualificazione degli edifici esistenti, che sono la grossa fetta di mercato nonchè l’area più energivora e con le maggiori potenzialità.

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.