business con le Smart GridCresce del 4% rispetto il 2012 lo Smart Grid Index (SGI) indice identificato da Zpryme per misurare mensilmente l’andamento del  sentiment  rispetto le opportunità di business relative alle Smart Grid. Il panel è composto per il 15% da Utility e per il 54% da fornitori.

Secondo i dati pubblicati a gennaio, il 41% dei manager delle utility coinvolte ha indicato il Nord America come area di opportunità per investimenti in information and communication technologies (ICTs), segue l’area asiatica (24%), il Nord Europa (19%), il Soud America (10%) , Africa (3%) e il Medio Oriente (2%).

Le aspettative di business sono confermate dall’andamento dell’ultimo mese che segna per  circa la metà dei partecipanti al sondaggio la chiusura di almeno un contratto, mentre il 61% è fiducioso di riuscire a chiuderne di nuovi nei prossimi 12 mesi.

La maggiore difficoltà percepita dal settore (55% dei voti) risulta essere l’integrazione tra tecnologie intelligenti e strutture di trasmissione su sistemi chiusi (il cosiddetto modello silos).

Al secondo posto campeggia l’internazionale problema della mancanza di fondi (50%), alla pari con: difficoltà date dall’interoperabilità,  il cambio di management e la relativa perdita di know how e i costi di realizzazione del business case. Segue la mancanza di personale qualificato (40%), la necessitò di stabilire uno standard (35%), il rifiuto della tecnologia degli utenti finali (25%), effetti di retrofit (10%).

Nel complesso le Utility si sono più fiduciose delle aziende circa i budget da allocare alle Smart Grid aspettandosi investimenti significativi sul settore nei prossimi 12 mesi.

Vedremo se nel corso dell’anno il panel permanente istituito da Zpryme manterrà le prospettive di inizio anno.

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