MEET: città green ed energia del domani

meetNel 2015 le megalopoli nel mondo con oltre 10 milioni di abitanti saranno 22 e in questo senso lo sviluppo delle smart city è fondamentale”, spiega Emanuele Nastri (MSE). Un fenomeno che sta già animando i contesti urbani di ogni tipo di dimensione e che per raggiungere i suoi obiettivi di efficienza, digitalizzazione dei servizi e sviluppo, secondo Antonio Lumicisi (Min. Ambiente), dovrà “sfruttare le opportunità nazionali e comunitarie” tese a “valorizzare le amministrazioni comunali e territoriali”.

Tutto ciò, “senza ripetere gli errori del passato, quando abbiamo inseguito la produzione da rinnovabili con un approccio non sufficientemente tecnico o industriale, nonostante nel nostro sistema nazionale ci sia una grande capacità scientifica”, come sottolinea il vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico, che aggiunge: “Proprio sui temi dell’energia occorrerà puntare con una maggiore politica industriale”.

Un percorso tracciato che può sfruttare le opportunità offerte da realtà nazionali altamente potenziali: “La Basilicata è la ‘regione energetica’ per eccellenza, caratterizzata da una presenza ampia di quelle fonti fossili di cui oggi si nutre gran parte del fabbisogno mondiale. Abbiamo un potenziale che vorremmo provare a sfruttare, seppur in condizioni di compatibilità ambientale e di successiva promozione dell’efficienza energetica, utilizzando le risorse fiscali che derivano dalle estrazioni petrolifere per sostenere l’ammodernamento del sistema energetico”, conclude l’on. Cosimo Latronico, membro della Commissione Ambiente alla Camera.

Lo specchietto proposto offre uno spaccato della discussione svolta a Matera nel corso delle due giornate inaugurali (7 e 8 giugno) del Mediterranean Energy&Efficiency Tour; un ciclo di eventi che si candida a diventare un laboratorio di riferimento nel dibattito nazionale ed internazionale sui temi dell’energia e dello sviluppo (i prossimi appuntamenti del Tour si svolgeranno a Roma e Policoro il 13, 14 e 15 giugno, consulta il programma).

Il Mediterranean Energy&Efficiency Tour è organizzato da Gruppo Italia Energia (editore di Quotidiano Energia) e G.A.D.CO. srl, in collaborazione con ANEV e con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente, Cebasmed e AIDI. Partner scientifico dell’evento è Fondazione Eni Enrico Mattei; partner tecnici sono GSE, GME e AU.

Al centro della discussione, nel corso della prima tappa a Matera, l’idea che i contesti urbani stiano attraversando una fase di passaggio verso modelli “smart”, sui quali influenzano: da un lato, processi istituzionali e strategici, come nel caso del Patto dei Sindaci, la della Strategia Energetica Nazionale o gli stessi obiettivi del 20-20-20; dall’altro, tecnologie e sistemi come l’ICT per l’efficienza e la diffusione delle reti di nuova generazione o i sistemi integrati per l’uso delle rinnovabili e delle applicazioni “intelligenti” nella smart city.

Secondo Antonio Lumicisi del Ministero dell’Ambiente, “Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa comunitaria che deve inserirsi nel percorso energetico del Paese dando risalto alle amministrazioni comunali”; quelle stesse realtà che però oggi, pur ambendo a uno sviluppo dei propri contesti urbani, devono fare i conti con le ristrettezze della crisi e i lacci di un altro patto inviso agli amministratori: quello di Stabilità. Quali sono, dunque, le risorse a sostegno dei progetti energetici? “Opportunità comunitarie, nazionali e regionali – continua Lumicisi – come il Fondo Elena della BEI, il Bando EIE, i fondi strutturali, quelli derivanti dall’incentivazione a Fer ed efficienza energetica, i sostegni per le ragioni a obiettivo convergenza, il Fondo rotativo di Kyoto o le risorse legate alle fondazioni bancarie”.

Da un punto di vista tecnologico, invece, l’evoluzione territoriale verso modelli di sostenibilità ambientale e progresso scientifico è sostenuto da alcuni settori abilitanti, descritti da Emanuele Nastri del Ministero Sviluppo Economico: “L’ICT per l’efficienza energetica e la diffusione delle reti di ultima generazione costituisce una nuova area tecnologica fondamentale per lo sviluppo degli ambienti urbani verso il modello della smart city, ma anche per il sostegno di un mercato del lavoro e produttivo ad altissimo contenuto tecnologico. Il carico ambientale dell’ICT è pari al 2% della bolletta energetica mondiale, ma la sua applicazione nei vari contesti può portare a una riduzione dello stesso carico pari a 5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica”, cinque volte in più rispetto all’effetto in negativo.

Al fine di veder nascere città intelligenti, occorre sfruttare alcune delle infrastrutture maggiormente sviluppate. “È questo il caso della rete di illuminazione pubblica”, secondo Gianni Drisaldi, presidente di AIDI: “In Italia ci sono circa dieci milioni di punti luce. Utilizzarli in maniera ‘smart’ significa pensare la pubblica illuminazione come elemento di gestione del territorio”, ad esempio implementando nei pali “sistemi di segnaletica o di sensoristica, dando agli amministratori il controllo reale de territorio”.

Non mancano gli esempi industriali propri della filiera nazionale (presentati nel corso del MEET), come nel caso del Comune di Buttigliera Alta (TO), dove è stato implementato il sistema “Control Energy Light SystemCELS” della società DMD. Si tratta di una centralina di controllo che consente di gestire e ottimizzare i consumi degli impianti di illuminazione, sostituendo interruttori crepuscolari e orologi astronomici. Altro esempio quello della società Gestione Energetica Gruppo ICQ, che ha proposto una soluzione di fotovoltaico integrato all’infrastruttura d’illuminazione pubblica (Lampione LUX), che offre interessanti prestazioni di consumo e gestione energetica, oltre che di compatibilità ambientale e inquinamento luminoso.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.