Global Energy Prize Summit 2015, esperti a confronto al Politecnico di Milano

Shutterstock 324453407Si è svolto in Italia presso il Politecnico di Milano il Global Energy Prize Summit 2015. Tema del convegno vede al centro l’innovazione tecnologica in ambito energia. Un incontro tra esperti e ricercatori di fama mondiale in un ateneo universitario ha una grande valenza in ambito di divulgazione, ma sopratutto di proiezione verso il futuro,coinvolgendo quelli che saranno i ricercatori di domani, perché: “la più grande innovazione è investire nel capitale umano”come sottolinea Fabio Inzoli Direttore del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano. Ed è proprio questo l’intento del Summit. “Eventi come questo servono a stimolare il dialogo e la cooperazione che come sottolinea Igor Loboskiy presidente della Global Enegy non profit partnership può rappresentare “la chiave di sviluppo per la scienza”.

L’Award di St. Pietroburgo è da sempre molto sensibile al tema energetico sia per la centralità che ricerca e innovazione hanno nella Federazione Russa che per l’innegabile ruolo di player del settore dell’export energetico con le sue consistenti riserve di gas. Sergey Razov ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russia per il nostro Paese commenta così la scelta della location:“Non è un caso che l’evento quest’anno sia in Italia nota per i suoi geni da Galileo a Leonardo Da Vinci, ma anche innovativa in ambito di energie rinnovabili”. Da rappresentante di un grande player energetico, l’Ambasciatore  ricorda inoltre come si può sorvolare sul fatto che “la maggior parte delle politiche attuali passano attraverso il tema dell’energia” sottolineando di nuovo la centralità di eventi e di incontri tra le menti del settore.

La gestione del ciclo energetico è un tema attualissimo come espone Rodney John Allam, ricercatore della Gran Bretagna, nella sua presentazione che evidenzia la centralità della crescita di popolazione e il conseguente  aumento dei consumi e quindi dell’inquinamento. “La maggior parte dei consumi avviene attraverso energia fossile, è necessario agire su questo settore”. Diverse le prospettive scientifiche e gli scenari tecnologici proposti dagli Award del Price presenti al convegno: lo stoccaggio fumi, la tanto discussa CCS che illustra lo stesso Allam; il miglioramento delle infrastrutture con i semi conduttori, come ricorda Jayant Baliga in collegamento dagli USA. Altro elemento  centrale nelle dinamiche energetiche del pianeta sono i trasporti come ricorda Thorsteinn Ingi Sigfusson, Prize islandese che prede uno sviluppo importante per biofuel e spera nella crescita anche del ruolo dell’idrogeno. Indovinare migliori sinergie e ambiti per il gas, tra le fossili la risorsa meno inquinante e di cui, come ricorda  Alexey Kontorovih, pioniere delle esplorazioni geologiche Russo sono stati scoperti nuovi impensabili giacimenti, proprio perchè “quando le tecnologie sono creative si incorre nel successo”. Ma anche una forte critica alla capacità di valutare le proprie risorse e l’impiego delle stesse senza farsi fuorviare da messaggi allarmistici a volte, fini a se stessi. Ma anche potenzialità di investimento, come sollecita nella discussione William II Byun di Singapore che paragona le potenzialità dei fondi di investimento in innovazione tecnologica, nello specifico del settore rinnovabili, alla corsa all’oro americana. Non manca un richiamo alla stabile, quanto meno nella capacità di generazione risorsa nucleare che Lars G Larson dalla Svezia suggerisce di non sottovalutare per potenzialità e capacità di sviluppo dei mercati.

L’incontro a visto mettere sul piatto diverse opportunità tecnologiche e un mondo scientifico in fermento che, ci auguriamo abbia seminato curiosità e spunti nel “capitale umano” presente in sala tra cui echeggia l’avvertimento e l’auspicio di Alexey Kontorovih per tutti gli attuali e futuri scienziati e innovatori: “Come ricercatori dobbiamo tenere bene a mente cosa serve allo sviluppo umano: trovare soluzioni affinché questo avvenga nel modo migliore e senza guerre”.

A margine dell’evento abbiamo scambiato alcune battute con Thorsteinn Ingi Sigfusson – Islanda- sul futuro energetico dell’Islanda, le potenzialità date da COP 21, gli scenari nei trasporti e le potenzialità e i rischi del’idrogeno:

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.