Italia, pronta a raccogliere la sfida del Green Act?

ART01L’industria è pronta a raccogliere la sfida del Green Act? Secondo Confindustria Anie che ha organizzato ieri, 7 luglio, all’Expo Milano 2015 un convegno sul tema sì. Ma sul come procedere dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio e del mare da alcune indicazioni con Carlo Maria Medaglia capo della Segreteria tecnica “Oggi (il Green Act n.d.r.) è non facile raccontarlo, scriverlo sarà molto più difficile, ma più difficile ancora sarà soprattutto monitorare il sistema di controllo e che i sistemi non divergano. Come Min. Ambiente per la prima volta ci prendiamo la responsabilità di redigere un documento simile. Le competenze specialistiche ci sono.”

Lo stesso Medaglia è uno dei “cervelli italiani in fuga” recuperato dal Sistema Paese ed ora coinvolto attivamente su questo tavolo di lavoro. Il capo di Segreteria sottolinea come il green e la sostenibilità non possano che avere uno sviluppo congiunto, ribadendo l’intenzione del Ministero sia all’apertura verso i suggerimenti degli stakeholders sia la ferma intenzione a progettare una struttura di azione che non sia vincolata a eventuali avvicendamenti politici. “O ci muoviamo come Sistema Italia oppure è difficile andare da qualche parte. Dobbiamo trovare i giusti indici di performance e capire quali siano le giuste modalità di supporto e finanziamento”.

“Il problema non saranno le piccole norme di breve respiro, ma la gestione dell’organizzazione a lungo periodo. Azioni in cui dimentichiamo i vincoli e poi ci paghiamo le multe”. La soluzione del Ministero è chiara: “se stavolta lavoriamo in fase progettuale, saranno poi i vincoli stessi del sistema a tenerci dentro”.

L’intenzione è quindi una visione di insieme strategica e avveniristica che permetta all’industria di crescere. Ed è proprio quello che l’industria chiede. Abbiamo tutte le armi per rispondere alla proposta del Governo per redigere un Green Act a dimensione industria. Mettendo le diverse filiere al centro degli obiettivi europei e possibilmente ripartendo dalla Sen a cui non sono mai seguiti i piani strategici che l’industria aspettava come sottolinea Claudio Andrea Gemme Presidente di Confindustria ANIE (vedi intervista video realizzata su e7 n°86).

“Stiamo investendo sull’assunzione che quella strategia diventi un piano e con questo intendo una locazione chiara di risorse e strategia di sviluppo” dichiara Matteo Marini presidente Anie Energia nell’intervista video che segue.

Intanto brevi suggerimenti dai diversi settori chiamati a presenziare al tavolo dell’Expo: incrementare il trasporto in senso di servizio, passando attraverso la soluzione della cura del ferro (Maurizio Manfellotto, ASSIFER); avere il coraggio di affrontare scelte anche impopolari, investendo in settori in cui poter primeggiare (Matteo Marini, Anie Energia); pensare all’industria delle rinnovabili al servizio del civile (Emilio Cremona, ANIE Rinnovabili); pro attività e velocità nella redazione del piano (Andrea Maspero, ANIE per l’Internazionalizzazione); incentivare ricerca e sviluppo dando le possibilità a chi sa già fare di farlo (Tomaso Carraro, ASSIOT); trasporti e intelligenza, oltre ad avere un migliore trasporto pubblico il resto del trasporto va sostanzialmente ripensato a partire dalla standardizzazione e dalla interconnessione delle reti (Pietro Palella, ANIE ricerca e innovazione).

Insomma il dibattito tecnologico e culturale ha avuto inizio, ora aspettiamo le “Action”.

 

L’Italia è pronta a raccogliere la sfida del green act? Llo chiediamo a Matteo Marini presidente Anie Energia. http://youtu.be/asefZjqj7B8

 

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha riferito che i prossimi obiettivi della ricerca e sviluppo seguiranno gli obiettivi di Horizon 2020, il Ministero dell’Ambiente ha in carico il Green Act, Lei come rappresentante del settore dell’industria rinnovabili dovrebbe sere più felice di questo, perché risplobverare la Sen dopo tutto qiesto tempo?

http://youtu.be/SzyL1Oih500

 

Si parla di esportare le rinnovabili dal fotovoltaico al biogas  in paesi in sviluppo come l’Africa dove con le microgrid  potrebbe rappresentare una soluzione tecnologica in assenza di infrastrutture, mentre in Europa c’è bisogno di investire in miglioramento delle infrastrutture, quali potenzialità vede per l’industria?

 

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.