Leggi lo speciale dedicato ai cambiamenti del settore sul nuovo numero di e7 focus story
Il fotovoltaico è finito, il fotovoltaico è vivo. Diverse sono le grida di allarme che il settore ha lanciato negli ultimi anni, a ben donde visti i continui cambi di rotta istituzionali e le innovazioni tecnologiche che hanno investito in pieno il comparto che ha vissuto, più di altri, in questi ultimi 10 anni un andamento altalenante. Oggi, dopo aver smesso di contare sul senso di dipendenza da una mamma incentivo statale e aver dismesso il risentimento di non essere più un figlio unico tra le priorità europee e, anzi, essere stato adottato nella grande famiglia dell’efficienza con i fratellastri amati e odiati del termico, il comparto sembra aver abbandonato le turbolenze adolescenziali per affrontare la vita adulta, scegliendo e testando un suo modello di business integrato con le evoluzioni tecnologiche di questi anni tra SEU e smart grid, sperimentando così sfide nuove. Lo vediamo dai numeri, gli investimenti nel 2014 in Italia ci sono stati, contrariamente ai pessimisti del V conto energia del 2012/13. Sicuramente un grande aiuto indiretto lo hanno dato gli sgravi fiscali legati all’efficienza energetica e i certificati bianchi, ma è indubbio che sotto il profilo culturale i pan- nelli sono sempre più una soluzione a cui i cittadini, non solo italiani, pensano. D’altronde, come diceva l’ex primo ministro inglese Tony Blair, “PH is sexy!” e questa caratteristica si sa è un trend che facilita proseliti. L’altro anno abbiamo seguito la filiera investire e rilanciare soprattutto gli aspetti di “maintenance”. Strategico in quanto rappresenta il punto debole della produzione energetica da fotovoltaico: i pannelli, se non sono adeguatamente gestiti abbassano notevolmente la loro resa e con questo tutto quanto ne consegue. Quindi ecco in questo 2015 una filiera industriale che ha riscoperto l’inventiva del business e la redditività dell’imprenditoria. Le proposte sono molte, dallo sharing dell’energia prodotta alla vendita a consumo, all’integrazione con i SEU, possibile anche grazie alla regolazione sdoganata a fine 2014. Novità anche a livello regolatorio e maturità sotto il profilo dei controlli, così vediamo nascere attività di recupero e di riuso di pannelli sequestrati. Il settore è maturo abbastanza anche per realizzare una associazione che includa le realtà minori e, perché no, un giorno forse anche i Prosumer. Come il mercato sia cambiato lo percepiamo anche dalla struttura di un evento di settore come Solarexpo Innovation cloud, che ha avuto luogo proprio in questi giorni a Milano, in cui non sono mancati incontri su SEU, sviluppi di una nuova visione del mercato e altre rinnovabili. Nel dossier fanno seguito proprio i protagonisti di questa evoluzione così da approfondire con loro i diversi aspetti di questa industria che, a livello nazionale e internazionale, sta dando e darà ancora molta luce all’ingegno italiano, cambiando pelle ma anche e soprattutto rinnovando il concetto di impresa in ambito energetico.
Nel numero si parla anche di efficienza con l’almanacco bocconiano delle infrastrutture e per la rubrica “report” i costi della Cyber crime secondo il Data Breach Investigations Report 2015 di Verizon.
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