Dall’analisi delle rocce una mappa della radioattività naturale in Francia

Radioattivita HDCercare di individuare le zone più esposte alle radiazioni nucleari per tutelare i cittadini dei Comuni a rischio e favorire interventi di riqualificazione edilizia. Questi sono alcuni degli obiettivi legati alla realizzazione della prima mappa del territorio francese che studia la naturale radioattività del terreno valutando la presenza di uranio nella struttura delle rocce. 

Il metodo 

Il progetto, come si legge su Science et Vie, è portato avanti dall’ Institute de Radioprotection e de sureté nucléaire (IRSN) che ha sfruttato dei dati geochimici esistenti ricavati da campioni di roccia, oltre che nozioni di petrologia e di litologia, discipline che studiano la genesi delle rocce e le loro caratteristiche chimiche, fisiche e strutturali. 

“Il problema – spiega in un’intervista al sito francese il geologo Michel Cuney del laboratorio di Nancynon è tanto la radiazione diretta, ma il fatto che l’uranio disintegrandosi rilasci il radon, un gas radioattivo che può accumularsi nelle parti basse degli edifici”.

Diverse intensità di emissione 

La quantità di radiazione e di conseguenza i rischi per la salute sono variabili. “Troviamo l’uranio in materiali ricchi di formazioni di carbonio (scisto nero, carbone, lignite) e soprattutto nelle formazioni di granito – spiega su Science et Vie Michel Cuney –  tutte queste tipologie di minerali non rilasciano il radon con la stessa intensità. Questo elemento dipende, infatti, dalla fase minerale e dalle microfessure presenti nella roccia”.

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