Nuova luce per il Duomo di Carpi

Image001La ricostruzione post sisma nel centro Italia procede con dei momenti altamente significativi per le popolazioni interessate. Tra questi c’è sicuramente la riapertura del Duomo di Carpi (cattedrale di Santa Maria Assunta) avvenuta sabato 25 marzo, dopo quasi cinque anni dal sisma che nel maggio 2012 ha colpito il territorio emiliano.

L’intervento illuminotecnico di iGuzzini

Tra i partner dei lavori anche iGuzzini con un intervento illuminotecnico per la valorizzazione delle architetture e delle opere, “che ne consente un’ottimale conservazione, favorendo al contempo una migliore esperienza liturgica”, si legge in una nota della società.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito alla rinascita di questo importante simbolo della città e di un’intera comunità, un patrimonio artistico da preservare, oltre che un punto di riferimento per i fedeli e la cittadinanza”, commenta Adolfo Guzzini, Presidente di iGuzzini. “Anche la nostra terra, la nostra gente è stata profondamente ferita dal terremoto e ci auguriamo che questo festoso momento di rinascita contribuisca a non far dimenticare quei luoghi dove c’è ancora da fare tanto”.

Il tutto all’insegna del LED, che consente “un elevato risparmio energetico, minimizzando la quantità di calore sugli affreschi. Inoltre, attraverso un sistema di controllo gestibile anche da remoto, è possibile regolare l’intensità luminosa degli apparecchi e automatizzare diverse configurazioni luminose in funzione dei momenti della liturgia e di particolari necessità”.

400 proiettori a LED per l’illuminazione diretta e indiretta

Nel dettaglio, è stata eseguita l’installazione di circa 400 proiettori Front Light dotati di una staffa telescopica che consente di collegare i prodotti illuminotecnici ai cornicioni del Duomo, adattandosi alla differenti profondità, per un’illuminazione diretta e indiretta.

Francesco Cavina, Vescovo della Diocesi di Carpi, ha commentato: “Il lavoro di ricostruzione è stato enorme, è una gioia per noi poter nuovamente beneficiare di questo importante patrimonio storico e religioso non solo per la nostra collettività, ma anche per l’intero Paese”.

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