Biocarburante e manutenzione pneumatici: due modi per ridurre l’inquinamento in città

Eni Diesel PlusInnovazione tecnologica come fil rouge tra sviluppo di motori ibridi più efficienti e di combustibili riformulati a minore impatto ambientale per ridurre i livelli di inquinanti in città.

Questo il tema al centro dell’evento “Qualità dell’aria nei centri urbani, nuovi carburanti, azioni possibili” promossi ieri, 3 ottobre, a Milano da Eni, Ricerche Industriali ed energetiche (RIE) con il patrocinio del Comune di Milano.

Al centro del tavolo di confronto il superamento dei limiti di particolato, NOx e ozono in Valle Padana, tra le zone più inquinate d’Europa.

Per affrontarlo, Eni propone Eni Diesel+, il biocarburante realizzato con tecnologia Ecofining, sviluppata dal 2006 nei laboratori San Donato Milanese in collaborazione con Honeywell UOP, prodotto nell’ex raffineria petrolifera di Venezia convertita in bioraffineria che presenta il 15% di componente biologica.

Con un incremento del numero di cetano, l’indicatore del comportamento del diesel al momento dell’accensione del motore, rispetto ai carburanti tradizionali il prodotto garantisce maggiore efficienza di combustione e conseguente riduzione di emissioni di idrocarburi incombusti e ossido di carbonio. Eni promette di ridurre anche i livelli di particolato e poliaromatici grazie a una particolare formulazione della componente aromatica del quantitativo fossile. Dato ancora più rilevante le 2,7 mln di ton di CO2 che, secondo studi condotti da Eni, sarebbe possibile evitare usando il biocarburante su tutti i mezzi diesel, pubblici e privati, circolanti in Italia.

Una misura che si sposa con la corretta manutenzione degli pneumatici: per migliorare la qualità dell’aria delle nostre città è importante controllarne la pressione di gonfiaggio e lo stato di usura. Lavorando sul primo fattore si evita la resistenza al rotolamento e il maggiore consumo di carburante; nel secondo caso, controllando che non ci siano abrasioni, tagli o rigonfiamenti sospetti, si tutela la stabilità del veicolo.

Fermo restando che ancora oggi la maggior parte degli spostamenti casa lavoro, come affermato da studi Federpnues su dati Istat, viene effettuata tramite auto privata: su un campione di 20 mln di italiani, 15,6 mln usano abitualmente la propria e 4,5 mln gli altri mezzi (metropolitana, treno, bicicletta, motocicletta, tram, navette aziendali, corriere, autobus).

 

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.