Arriva il nuovo Conto Termico 2.0

Shutterstock 261370952E c’è già chi lo giudica più vantaggioso dell’Ecobonus

È stato pubblicato il 3 marzo 2016 sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di aggiornamento del Conto Termico che introduce inventivi e benefici per chi installa impianti per l’uso di energia da fonte rinnovabile. Con il nuovo regime sarà più facile accedere all’ incentivo grazie a uno snellimento della burocrazia e dei tempi di emissione. Il decreto, soprannominato Conto Termico 2.0, da qualcuno viene considerato ancora più efficiente e conveniente dell’Ecobonus e dell’ormai “scomparso” Conto Energia. Capiamo come ci aiuterà a risparmiare sulle bollette.

Le novità del Conto Termico 2.0

Come dicevamo, le principali novità introdotte dal Conto Termico 2.0 riguardano soprattutto la semplicità con cui si potrà accedere all’incentivo: infatti, sono state diminuite le limitazioni ed è stata snellita la burocrazia, con buoni risultati rispetto ai meccanismi precedenti. Entrando nel dettaglio, le novità che favoriranno l’accesso più veloce all’incentivo sono:

  • Eliminazione dell’iscrizione ai registri per le pompe di calore elettriche o a gas e per le caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500kW;
  • Creazione di un catalogo di prodotti preapprovati come idonei e qualificati a ricevere gli incentivi. Questo elenco sarà integrabile con le nuove tecnologie su richiesta degli operatori;
  • Aggiunte e cambiamenti nel contratto tipo predisposto dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico). Ad esempio, i termini di pagamento saranno ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto agli attuali 180;
  • l’introduzione di nuovi interventi agevolabili e l’innalzamento delle soglie di accesso per pompe di calore elettriche e a gas, caldaie a biomassa (fino a 2 MWt) e impianti solari termici.

Conto Termico 2.0 vs Ecobonus

Secondo molti il nuovo Conto Termico metterebbe a disposizione incentivi più convenienti rispetto all’Ecobonus, la norma che permette una detrazione del 65% sui lavori di riqualificazione energetica. Il nuovo Conto Termico mette a disposizione 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per amministrazioni pubbliche, cooperative di abitanti o sociali e società di patrimonio pubblico. La vera convenienza rispetto all’Ecobonus è che il Conto Termico eroga un contributo diretto in rate uguali da 1, 2 o 5 anni, in base al tipo di intervento e al beneficiario.

Inoltre il Conto Termico incentiva anche le diagnosi energetiche per alcune tipologie di interventi realizzati su interi edifici con impianti di riscaldamento superiori a 200 kW, per un valore massimo erogabile di 13 mila euro.

Infine, la buona notizia per tutti è che Ecobonus e Conto Termico rimarranno attivi entrambi e sarà possibile scegliere quello che fa più al caso nostro per l’installazione di dispositivi efficienti.

A chi conviene il Conto Termico 2.0

A chi conviene scegliere il nuovo Conto Termico? Nel Nord d’Italia, nelle zone più fredde, questo decreto di aggiornamento potrebbe ottenere più successo visto le misure che favoriscono l’installazione di pompe di calore o caldaie a pellet. Infatti, in queste aree i tempi di ritorno sull’investimento si rivelano più brevi con il Conto Termico: la spesa viene coperta generalmente in 2 anni nel caso di un’abitazione a Cuneo (zona climatica F), Milano (zona E), Roma (D), e in 4 anni a Bari (zona C).

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