Decreto Rinnovabili, le proposte di modifica di assoRinnovabili

FernLe idee: rivedere tempi di erogazione e importo stanziato nel Decreto Rinnovabili. Il disegno ha trovato l’opposizione anche di Legambiente e Anev

Il Decreto Rinnovabili varato dal Governo continua a calamitare critiche e disapprovazione. Il provvedimento, secondo quanto dichiarato apertamente da Legambiente, assoRinnovabili e Anev, non risulta adeguato a soddisfare le esigenze che il mercato della green economy italiana esprime in questo momento, le risorse messe a disposizione sarebbero poche e mal distribuite. Gli aiuti statali non sembrano essere incisivi quanto dovrebbero e sempre più famiglie si orientano verso la soluzione di un finanziamento, utilizzano internet per porre i prestiti proposti dal mercato a confronto e individuano metodi alternativi per alimentare il comparto verde.

assoRinnovabili chiede di modificare il Decreto Rinnovabili

assoRinnovabili è stata la prima associazione del settore ad esprimere le proprie perplessità sul testo che regolamenta la distribuzione degli  incentivi sulle rinnovabili non fotovoltaiche. Alla denuncia dell’ente, poi, erano seguite anche quelle di Legambiente e di Anev – Associazione nazionale energia dal vento – che avevano espresso tutto il proprio malcontento relativo alla gestione dei fondi da parte dello Stato.

Ora assoRinnovabili ha scelto di sposare una politica più propositiva e, anziché limitarsi a palesare le proprie perplessità, ha presentato una serie di proposte di modifica del Decreto Rinnovabili. Sono soprattutto due gli aspetti su cui si è focalizzato l’ente: la quantità di fondi messi a disposizione e le tempistiche previste per la loro distribuzione.

Premesse

Il Governo ha stanziato un totale di 5,8 miliardi di euro da destinare a fonti green diverse dal fotovoltaico (per le quali già nel 2013 è stata raggiunta lo soglia massima di stanziamenti), i quali sono stati giudicati non sufficienti per alimentare la crescita che negli ultimi anni il comparto ha saputo esprimere. Tali risorse, inoltre, saranno dispiegate in un intervallo di tempo ritenuto troppo ristretto, scadendo il 31 dicembre 2016.

Le modifiche richieste

assoRinnovabili ha proposto l’estensione del periodo di accesso agli incentivi statali, chiedendo che la retribuzione delle risorse avvenga in base alla quantità di energia non prodotta e non in relazione al periodo entro il quale i fondi sono distribuiti.

Il secondo punto, come anticipato, fa riferimento alla quantità di fondi messi a disposizione. L’associazione ha sottolineato come le risorse siano non sufficienti e chiesto un ampliamento delle erogazioni, evidenziando come la copertura attuale non sarebbe in grado di soddisfare neanche le richieste risultate idonee ma non ammesse ai precedenti Registri.

Relativamente alle nuove tecnologie più innovative quali la fonte oceanica, la fonte solare termodinamica e la fonte eolica offshore – è riportato nella proposta dell’associazione – si riterrebbe utile, data la loro ridotta maturità, prevedere un accorpamento dei relativi contingenti. Si propone quindi la creazione di un contingente unico di 20 MW dedicato alle tecnologie suddette”.

Tra le proposte, assoRinnovabili ha chiesto un’estensione degli incentivi anche per ciò che riguarda i comparti dell’eolico (con contingenti dalla potenza di 125 MW anziché i 60 attuali) e dell’idroelettrico (da 80 a 240 MW).

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