Energia elettrica e gas: come cambiare fornitore

LucegasApprofittare della liberalizzazione del settore per cambiare fornitore di energia elettrica e gas è semplice e gratuito

L’energia elettrica e il gas rappresentano voci pesanti all’interno del bliancio per le famiglie. La crisi, il caro-vita, l’aumento dei costi delle utenze sono tutti fattori che hanno esasperato ulteriormente una condizione già particolarmente instabile in cui versano i consumatori italiani. Fortunatamente, ci sono anche delle opportunità offerte dal mercato delle energie che consentono di ridurre gli esborsi di energia elettrica e gas, sfruttando la concorrenza del settore e i risvolti che ne scaturiscono. Prima di passare al mercato libero e di selezionare un nuovo operatore, la cosa migliore è sfruttare i servizi offerti dai portali web, dove porre le tariffe luce e gas a confronto e individuare la più conforme ai propri bisogni.

Energia elettrica e gas: la liberalizzazione del settore energetico

In  Italia il mercato delle forniture energetiche è stato liberalizzato a partire dal 1999 tramite il Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79, meglio conosciuto come Decreto Bersani. Attraverso tale decreto, è stato spezzato il monopolio di Enel, fino a quel momento unico produttore ed erogatore di energia elettrica e gas, riducendo a una soglia massima del 50% del totale la quantità di energia prodotta dal colosso energetico, imponendo all’ex monopolista la vendita di una quota di capacità produttiva ad altri operatori, favorendo la libera concorrenza del settore.

Cosa bisogna fare per cambiare operatore

Una volta scelto l’operatore più adatto alle vostre modalità di consumo, dovrete quindi passare al mercato libero, sottoscrivendo un nuovo contratto di fornitura, in sostituzione del servizio di tutela. È questo l’unico onere legale che vede coinvolto il cliente. La richiesta di interruzione del vecchio contratto, infatti, è un’incombenza che spetta al nuovo fornitore che avete selezionato.

Avviamento della nuova fornitura

Il principio di base che regola le tempistiche del passaggio di fornitore è quello della non interruzione del servizio di erogazione al cliente. Il cambio di operatore può essere sancito solo dopo che il nuovo erogatore abbia concluso tutte le necessarie operazioni di carattere tecnico e legale necessarie all’adempimento del proprio servizio. La data di avvio della nuova fornitura deve essere comunicata dall’operatore al momento della stipula del contratto; solitamente le tempistiche sono comprese fra 1 e 2 mesi, a decorrere dal primo giorno del mese.

Lettura del contatore

Alcuni giorni prima che la nuova fornitura sia ufficializzata, il nuovo fornitore è tenuto a eseguire la lettura del contatore e trasmetterla al suo predecessore, permettendo a quest’ultimo di emettere l’ultima bolletta, comprensiva del conguaglio. La lettura eseguita rappresenterà anche il valore iniziale di riferimento per la nuova fornitura.

Costi

Il passaggio da un operatore di energia elettrica all’altro non comporta alcun costo. Le uniche spese cui vi potreste trovare a far fronte sono quelle relative a eventuali  costi di bollo e di deposito cauzionale. Il deposito cauzionale può essere richiesto dal nuovo operatore al momento della stipula; esso deve essere restituito entro i 30 giorni successivi all’eventuale chiusura del contratto.

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