Finanza, sharing, crowdfunding: la green economy parla alla generazione Y

Sostenibilità come leva di scelta di consumo

Sharingeconomy Crowdfunding 2016

Sostenibilità ed economia un binomio che sta portando a sperimentare nuove tendenze e a far convergere esperienze nate in altri settori come la condivisione delle risorse e dei servizi e il finanziamento partecipativo. Quindi contrariamente a quanto sostiene Trump nel suo ruolo presidenziale anche la green economy porta produttività e, anzi, risulta sempre più di successo soprattutto nelle scelte dei singoli, forse quello che cambia è il modello di business che ci sta dietro.

La scelta green è una scelta partecipata, la sta facendo la massa e le aziende non possono che stargli dietro. “Il consumatore vuole, scegliere sostenibile, ma deve essere aiutato a compiere tale scelta” spiega a Canaleenergia.com Francesco Zingale  che con l’iniziativa Green Apes trasforma in punti le scelte sostenibili degli utenti. “La difficoltà è trovare e capire la qualità di un prodotto sostenibile. Iniziative come la nostra in cui mettiamo in condivisione conoscenze, informazioni e soprattutto azioni sostenibili facilitano i comportamenti positivi nei consumatori”.

Il green è quindi una leva di scelta di consumo, ma non solo per i piccoli investitori o per le scelte domestiche del consumatore, anche per i comuni. La responsabilità del capitale ambientale è uno strumento preferenziale di scelta. “C’è una ricettiva crescente rispetto alla scelta di fondi finanziari con un approccio green. I nostri investitori sono fondi pensione, e nel loro caso asserire ai loro clienti che parte dei profitti derivano da azioni legate ad azioni per rendere tutelare l’ambiente ha un buon riscontro” spiega Stefano Fissolo, Vice President SUSI Energy Efficiency AG: “Il tema è caldo già da diversi anni. Come società siamo nati nel 2009 e vediamo come ci sia sempre maggiore attenzione”. Nel nostro caso la ricetta è stata declinare interamente la nostra struttura alla realizzazione di infrastrutture ma secondo tre diversi fondi: efficienza energetica, energie rinnovabili e storage”. Anche Boston consultino, in un recente rapporto, ha sottolineato come stia crescendo l’attenzione nei CEO per la sostenibilità.

Crowdfunding in ambito energy, un business in crescita

Questa attenzione ad un uso della tecnologia a fin di bene sta seguendo anche modelli di sviluppo innovativi. Non è un caso che il crowdfounding, quindi azioni di investimento collettivo verso progetti imprenditoriali o sociali stia segnando un’asticella in crescita rispetto il settore delle energie rinnovabili. Il settore inizia ad essere al centro degli investimenti nel 2012 e a visto assegnare fondi a progetti sul tema del FV, eolico, idro, biomassa ed efficienza energetica. Le perfomance di successo, cioè di ottenimento dei fondi necessari ad un progetto legato alla green economy, si aggirano intorno al 70/88%, secondo quanto anche presentato da Chiara Candelise di Ecomill, prima piattaforma italiana di equity crowdfunding (autorizzata da Consob) dedicata al settore energetico,  nel corso di un convegno dedicato alla economia circolare nella Regione Lazio il mese scorso. Come se non bastasse anche i bit coin parlano green, la prima iniziativa in Francia con i Solar Coin, ma promette di non essere un caso isolato.

All’azionariato diffuso fa seguito anche la condivisione di mezzi, iniziata dal car pooling e proseguita con il car sharing e perché no presto anche di energia. In Giappone ricordiamo già tre anni fa la Nec, società produttrice tra i diversi device tra cui storage, sperimentò un sistema di condivisione di energia tra storage domestici. Un idea questa che si sta portando avanti anche rispetto ai veicoli elettrici “un settore a cui stiamo guardando con interesse” ci riferisce Fissolo, e che ha molto da condividere con le tematiche legate al bilanciamento della rete e all’abbattimento delle emissioni di CO2 nelle città. “La nostra analisi per uno stato isola nei Caraibi ha identificato un costo di un ordine di grandezza in meno per la ricarica dei veicoli elettrici nelle ore centrali del giorno rispetto ad una ricarica serale” come leggiamo in un virgolettato a QE Emanuele Taibi, Islands Energy Transition Analyst at International Renewable Energy Agency (IRENA).

Rete internet e rete elettrica verso una convergenza di servizi e struttura

Insomma una rete energetica che assomigli sempre più come struttura a internet: interattiva, multi punto, condivisa e per gli utenti più esperti anche auto generata e controllata. Non stupisce che si attende con impazienza la mutazione del utente in smart-consumer che lo renda sia produttore che gestore “esperto” delle potenzialità dei servizi a cui può accedere. Non resta che vedere se anche i modelli economici seguiranno questo indirizzo. 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.