Bioedilizia, se la casa e lo stadio sono in legno

CasalegnoLe case di legno costituiscono un comparto ad alto potenziale nella lotta agli effetti del cambiamento climatico. Un trend che si inserisce in un quadro globale di crescente attenzione all’edilizia sostenibile. Basti pensare che secondo il recente Transparency Market Research il mercato immobiliare green ha raggiunto oggi un valore che supera i 105 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale del 19% che potrebbe portare a breve a registrare un fatturato superiore ai 200 miliardi.

La best practice di  Pedrengo (Bergamo)

Le abitazioni in legno, dotate di un microclima naturale fresco in estate e confortevole in inverno, hanno a disposizione tra le varie soluzioni per potenziarne la già strutturale efficienza e sostenibilità ambientale anche i sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC), come sottolinea in una nota MyDatec, tra le aziende che propongono sul mercato questa tecnologia. Le soluzioni del gruppo ( in particolare quelle di ventilazione meccanica controllata  a doppio flusso termodinamico) sono state valutate dal geometra Aldo Foresti per i  i lavori di ristrutturazione di un edificio residenziale di Pedrengo, in provincia di Bergamo. Tra i vantaggi della VMC, sottolinea l’azienda in una nota, il fatto che “con un unico sistema è possibile ventilare, riscaldare, raffrescare, filtrare e deumidificare gli ambienti, assicurando costantemente il comfort termo-igrometrico all’interno degli ambienti domestici”. 

Se lo stadio è di legno 

Fin qui, dunque, le case in legno, un trend green di cui si sta parlando sempre di più nel nostro Paese. Ma le potenzialità del legno sono apprezzate in ambiti sempre nuovi come la realizzazione degli stadi. L’azienda italiana Rubner Holzbau, infatti, specializzata nelle costruzioni in legno lamellare, ha ideato, in collaborazione con la Bear Stadiums, società di advisor e design, degli standi modulari in legno lamellare, a basso impatto ambientale. 

Caratteristiche

Questi stadi ‘green’, dotati di spalti vicini al terreno da gioco e sedute ergonomiche, possono essere montati, come spiega una nota, “in pochi mesi e a costi contenuti”. In particolare, si legge ancora nella nota, ci vogliono da 6 a 8 mesi per un impianto di media capienza e un costo di 1500 euro a posto (2.000 euro/posto nei formati più piccoli). Gli stadi tradizionali invece richiedono 18/24 mesi e 2.500/3.000 euro a posto. Grazie alla leggerezza che le contraddistingue, queste strutture possono essere montate anche in zone sismiche. 

Vediamo emergere nel mondo una grande domanda di stadi di media capienza, dai 5.000 ai 20.000 posti, che rappresentano di fatto l’80% del mercato mondiale per questo tipo di infrastrutture – spiega in nota  l’architetto Jaime Manca di Villahermosa, ideatore di questo nuovo format e co-fondatore della Bear Stadiums Tali stadi dovrebbero sostituire strutture esistenti ormai fatiscenti in cemento armato o metallo, che hanno costi manutentivi alti e basso appeal per pubblico e tifoserie. In questo panorama, considerato il grande sviluppo della tecnologia televisiva HD che spinge a guardare le partite comodamente seduti nel divano di casa, si fanno sempre più strada nuovi concept di stadi belli, confortevoli, sicuri e facili da montare, le cui strutture possano esprimere benessere, serenità e favoriscano l’incontro tra le persone e i sostenitori delle squadre”. 

Il legno è un materiale da costruzione straordinario – aggiunge in nota Claudio Rustioni, amministratore delegato di Rubner Holzbaucapace di creare calore e comfort e di offrire una struttura sicura e leggera. I nostri stadi sono costruiti con legno certificato, proveniente da foreste a gestione sostenibile. In particolare, il legno lamellare esalta le capacità strutturali del legno e consente di sviluppare soluzioni dal design innovativo e dall’ingegneria efficiente. Si tratta di un prodotto di tecnologia avanzata, ottenuto incollando strati di tavole tra loro mediante adesivi ecologici ad alta resistenza meccanica. La produzione e il montaggio di strutture in legno lamellare comportano bassi consumi energetici che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera e a rispettare l’ambiente.”

Accordi con diverse aziende 

Rubner Holzbau e Bear Stadiums riescono a offrire al cliente uno stadio che loro definiscono ‘chiavi in mano’. Ciò è reso possibile da una serie di partnership con un gruppo di aziende dei settori più disparati. Si va dalle mini turbine eoliche integrate a pannelli fotovoltaici sul tetto dello stadio per abbattere i costi di gestione, alle torri faro e proiettori ad altissima efficienza e basso consumo energetico, passando per resine naturali per il trattamento delle superfici interne e prato sintetico o ibrido di natura riciclabile, realizzato secondo gli standard più avanzati richiesti da FIFA/UEFA/federazioni locali. 

Concepito per soddisfare le esigenze di società sportive piccole/medie – spiega in nota  Rustioni – il progetto ha già suscitato l’interesse di diverse federazioni calcistiche italiane ed estere, che intendono attuare il piano di sostenibilità annunciato da FIFA. I Presidenti di numerose società, dai Caraibi alla Cina, passando da Canada, Qatar e Messico, hanno visto nel progetto la possibilità di contribuire in modo tangibile al successo dell’iniziativa Climate Neutral Now initiative, alla quale la FIFA aderisce da settembre 2015. Scegliere un modello costruttivo in Glulam (legno lamellare), piuttosto che cemento armato o metallo, equivale a ridurre fortemente le emissioni di gas a effetto serra, il consumo energetico in modo drastico, e consente, grazie alla leggerezza delle strutture, di minimizzare l’impatto paesaggistico.”

 

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