Edilizia sostenibile: gli esempi di Germania e Slovenia

Fondere l’edilizia a basso impatto alla consapevolezza ambientale e alla parteciapazione dei cittadini. Questo il segreto di Friburgo e Lubiana, esempi di edilizia sostenibile all’interno del panorama europeo.

Oltre a Vauban, il quartiere ecologico della città extracircondariale della Germania, che fa della natura e della socialità i suoi pilastri (rappresentati dalla piazza dove vige il divieto di circolazione alle auto), ci sono Rieselfeld, in cui primeggia il verde, il villaggio solare, popolato da case che producono più energia di quanta consumata, e Weingarten, il quartiere ricostruito negli anni ’60-’70 che ospita il più alto edificio ristrutturato del mondo con standard passivo, il “Buggi 50“.

In Slovenia, poi, (che al suo padiglione in Expo Milano 2015 promuoveva lo slogan “I feel Slovenia. Green. Active. Healthy”) la capitale Lubiana ha conquistato il titolo di Capitale Verde Europea del 2016 superando i concorrenti nei dodici indicatori richiesti dal bando: produzione e smaltimento dei rifiuti, aree verdi, qualità dell’aria, cambiamenti climatici, trasporto locale, natura e bio-diversità, trattamento dell’acqua, eco innovazione ed occupazione sostenibile, gestione ambientale integrata, prestazioni energetiche, qualità acustica dell’ambiente.

In particolare, la città si è distinta per il minor consumo di suolo, in risposta alle inondazioni che negli ultimi mesi hanno afflitto il paese. Oltre al recupero delle aree degradate e all’ottimizzazione degli spazi verdi presenti (ad esempio è stato completato il Tivoli Park iniziato 200 anni fa, ne sono stati creati di nuovi come il Zelena Jama Park ed è stato realizzato il più lungo viale alberato della città con 7000 alberi), Lubiana ha aumentato la densità edilizia, a vantaggio della qualità dell’aria e di vita dei suoi cittadini. Qui si inserisce l’iniziativa “Labyrinth of Art” nata nel 2010 che ha promosso la cura della terra da parte dei cittadini i quali sono diventati i custodi degli alberi.