Corea del Sud, Qatar, Oman e Turkmenistan sono solo alcuni dei padiglioni che all’Esposizione universale in corso a Milano montano i roof garden. Numerosi i benefici dei tetti verdi, sempre più usati a livello urbano per migliorare la qualità dell’aria cittadina: dalla tutela della biodiversità, data la loro natura di micro-habitat, alla riduzione dei costi di manutenzione, grazie all’impiego combinato di particolari terrici e sistemi di drenaggio intelligenti, dal filtraggio delle polveri all’insonorizzazione delle superfici sommitali.
A installare composizioni verdi sui padiglioni anche l’azienda triestina Harpo: sul Qatar è stato montato un giardino penile a prato composto da piante erbacee, odorose e da essenze; la Corea del Sud monta una distesa di sedum, vegetazione tipica del Sud Europa; i tre torrioni del Belgio sono stati ricoperti da oasi green; e la composizione del Kazakistan richiama la steppa caucasica.
Il Direttore della divisione verdepensile di Harpo Maurizio Crasso ha commentato: “L’Esposizione universale ha saputo valorizzare il contributo che le coperture verdi possono dare alle nostre città anche in un’ottica di tutela della biodiversità, essendo veri e propri micro-habitat”.
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