Grande attenzione all’ambiente nei padiglioni Expo 2015

Expad“Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”. Il tema al centro dell’Esposizione universale milanese ha sollecitato la creatività dei paesi di tutto il mondo, che, nella realizzazione del proprio padiglione, hanno percorso le più disparate vie creative.

L’Austria, ad esempio, ha ricreato nel cuore di Milano una tipica foresta alpina: nell’ottica di immergere totalmente il visitatore in un ambiente boschivo, i progettisti hanno impiantato 43.200 mq di vegetazione autoctona, completa di muschi e alberi, su 560mq di superficie. Il progetto breathe.austria, al quale hanno lavorato lo studio Terrain, fondato dall’architetto paesaggista Klaus K. Loenhart, il Politecnico di Graz e l’Università di Scienze Agrarie di Vienna, celebra la purezza dell’aria austriaca (verrà prodotto ossigeno per 1800 persone ogni ora pari a 62,5 Kg senza l’uso di filtri o impianti condizionatori) e, al contempo, sottolinea la connessione tra aria e alimentazione.
Gli unici impianti presenti: uno fotovoltaico e l’altro di raffreddamento ad aria vaporizzato; completeranno il padiglione il Luft bar (bar aria) per degustazioni tipiche e negozi per acquisti di prodotti di alta qualità della nazione.

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Rivestimento interamente in sughero per il padiglione del Brasile che riflette la logica dell’efficientamento energetico adoperata per la realizzazione della struttura. Il materiale adoperato è il tipo ICB, il cosiddetto “tostato” o “bruno” dove grazie alle alte temperature i granuli vengono agglomerati grazie al processo termico di tostatura e al rilascio di suberina e sostanze cerose, processo che non richiede l’aggiunta di altro collante. L’isolamento, che non viene rivestito, mantiene la propria identità e, percepito come soluzione naturale, consente di valorizzare l’impianto giocando su modularità, geometrie e spessori differenti.

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Gli Emirati Arabi Uniti, infine, hanno dedicato particolare attenzione alla sostenibilità del padiglione. Cercando la giusta integrazione tra tre elementi cardine (acqua, cibo ed energia) hanno rievocato il paesaggio desertico e la struttura delle città arabe. Il visitatore passeggerà lungo un canyon artificiale costruito con pareti ondeggianti alte 12 m, potrà assistere allo scorrimento di un falai, l’acquedotto adoperato nei territori degli Emirati per irrigare i campi aridi, e terminerà la sua visita ammirando un’oasi verdeggianti disposta su tre livelli. Cuore della padiglione la struttura rivestita da pannelli d’acciaio GRC che ripropone le dune modellate dal vento. La costruzione, che riduce il consumo di acqua del 50% grazie al riuso delle acque piovane, copre il 20% del fabbisogno energetico grazie alla copertura fotovoltaica e recupera il 70% degli scarti del cantiere, otterà la certificazione LEED Platinum.

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Fonte: ©Foster + Partners 

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