Meno spese sanitarie e CO2, i dati del libro bianco dell’auto elettrica

Evehicle1,8 miliardi di Euro in 10 anni inserendo almeno 300.000 auto a zero emissioni nel parco circolante italiano. Queste le stime del presentate oggi a Roma in occasione del libro bianco sull’auto elettrica prodotto da Start Magazine in sinergia di Cei Cives.

Un dato che per il 14% è composto da minori spese sanitarie per l’inquinamento dell’aria imputabile alla mobilità, e per il 17% come valore monetario delle emissioni di CO2 evitate, oggetto di un trading internazionale.

Rispetto i vantaggi apportati da un avvio di produzione dei veicoli elettrici nel bel Paese che, considerati gli effetti dell’ solo mercato indotto in Olanda, ha portato secondo la DOET – Netherland Eterprise Agency, alla creazione di 3200 posti di lavoro con una produzione di 820 milioni di Euro ed un valore aggiunto di 260 milioni di Euro per l’economia nazionale.

Secondo Michele Guerriero, direttore di Start Magazine l’Italia parte svantaggiata rispetto ad altri paesi europei per la mancanza di un’industria automobilistica nazionale nel comparto.

Resta da capire se le scelte del mercato e dei regolatori siano davvero orientate verso una visione de mercato tradizionale e che impatto, grandi player del comparto potranno avere rivendo la mission nel comparto. Il ruolo dello sharing e del mercato della componentistica si deve ancora far sentire.

Auto elettriche tecnologie ed emissioni 

Gli elementi giudicati critici dai consumatori rispetto la scelta di una auto elettrica sono spesso costo del veicolo e autonomia della batteria.

Rispetto la durata della ricarica ci sono veicoli che riescono a garantire una autonomia fino a 500 km. Anche i prezzi inizieranno a scendere fino ad essere competitivi, secondo uno studio a firma di Bloomberg New Energy Finance, a partire del 2026. Questo perché scenderà il costo della batteria che, ad oggi, rappresenta circa la metà del valore economico dell’intero veicolo. 

Rispetto le emissioni dei veicoli la vettura elettrica si conferma come il migliore delocalizzatore di emissioni in ambito cittadino vantando con un valore pari a 0.

Emissioni Carbonio2017

Piano nazionale infrastruttura di ricarica elettrica

In Italia la crescita della infrastruttura di ricarica per le auto elettriche è gestita dal PNIRE (Piano nazionale infrastruttura di ricarica elettrica).

Alcune critiche sono state mosse dall’indagine a tale Piano di sviluppo. Nello specifico viene indicato come al capitolo 7119 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, piano gestionale 1.  In quanto è stato realizzato un apposito fondo per lo sviluppo della rete nazionale di punti di ricarica, con dotazione di 20 milioni di euro per l’anno 2013 e 15 milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015. A dicembre 2016, però, come denuncia un rapporto della Corte dei Conti, non risultano pagamenti sul capitolo, ad eccezione della somma impegnata a favore del Poligrafico dello Stato, di euro 6.286,28 per le spese di pubblicazione del bando emanato a favore delle regioni, relativo al finanziamento delle opere infrastrutturali di prima realizzazione. 

Cap PNIRE

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