Le città metropolitane schierate a difesa dall’ambiente firmano la Carta di Bologna

Firma BolognaLe città metropolitane si schierano a difesa dell’ambiente. Bologna, città promotrice, Milano, Torino, Firenze, Catania, Roma, Cagliari, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Genova e Palermo hanno sottoscritto oggi, in occasione del G7 Ambiente, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, la Carta di Bologna per l’Ambiente.

8 i macro obiettivi previsti dal Protocollo

Sono 8 i macro obiettivi da inserire nelle agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile:

Economia circolare: perseguire un modello virtuoso che riduca il consumo di risorse e recuperi le materie prime per generare nuovi prodotti. Per farlo, le città metropolitane si impegnano a raggiungere gli obiettivi europei del 70% di riciclo e 5% conferimento in discarica la 2030 portando la differenziata al 70% nel 2025 e all’80% nel 2030;

Consumo di suolo: evitare di costruire su terreni vergini e puntare sulla riqualificazione urbana solo in aree dove si punti a sviluppare un trasporto pubblico sostenibile e siano presenti servizi al cittadino. Con l’obiettivo di ridurre del 20% il consumo di suolo al 2020, i 12 enti territoriali affrontano così lo sforzo di azzeramento di consumo di suolo chiesto dall’UE per il 2050 e dall’Agenda Onu per il 2030.

Prevenzione dei disastri climatici: aggiornare il nuovo Patto dei Sindaci per il clima e l’energia per redarre piani operativi entro il 2020 che siano integrati con strumenti di pianificazione nazionale – Italia Sicura, Casa Italia, Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici del Ministero dell’Ambiente.

Transizione energetica e qualità dell’aria: le città italiane si sono prefissate obiettivi ambiziosi: ridurre entro il 2025, rispetto ai livelli del 1990, le emissioni di gas serra del 40%, aumentare l’efficienza del 30% e produrre il 27% di energia da rinnovabili. In quest’ottica diventa importante migliorare la qualità dell’aria con l’obiettivo, sempre al 2025, di rispettare il limite massimo stabilito dall’Oms per il particolato sottile (10 μ/mc, più restrittivo di quello europeo: 25 μ/mc al 2015; 20 μ/mc al 2020). Diverse le misure individuate per riuscire ad attuare una politica strutturata di contenimento delle emissioni: in primo luogo, mettere a sistema i piani regionali e il piano congiunto Governo-Regioni della Pianura Padana del 2013. Tra gli altri interventi, rafforzare i sistemi di monitoraggio locale per prevenire i picchi di inquinamento e programmare con anticipo le giornate di blocco del traffico e siglare accordi di programma tra diversi enti territoriali per stimolare l’adozione di misure di portata locale o strutturali.

Spreco d’acqua: portare allo stato “buono” gli ecosistemi acquatici e portare al 10-20% le perdite delle reti di distribuzione idrica entro il 2030.

Città più verdi: pianificare nuove categorie di aree e infrastrutture verdi, incentivare l’inserimento della componente vegetale nelle ristrutturazioni edilizie e nelle nuove edificazioni per raddoppiare entro il 2030 la superficie verde urbana arrivando a 30 mq per abitante.

Mobilità sostenibile: puntare sulla mobilità attiva e alternativa, pensando a carburanti meno inquinanti rispetto a quelli tradizionali, come l’elettricità e l’idrogeno. Per farlo le città si impegnano a raggiungere entro il 2020 almeno il 50% del riparto modale tra auto e moto in sinergia anche con il Governo nazionale.

Le città laboratori naturali dello sviluppo sostenibile

Noi Sindaci riteniamo che le città e le comunità locali possano davvero essere il motore fondamentale della transizione ecologica, che avrà importanti ricadute anche sullo sviluppo economico del Paese – ha commentato in nota stampa Virginio Merola, Sindaco della Città metropolitana di Bologna e promotore della Carta di BolognaPer questo intendiamo assumerci tutto l’impegno e la responsabilità che sono necessari e siamo pronti a misurare in modo trasparente, attraverso la definizione di obiettivi quantitativi e temporali, il nostro progresso verso il conseguimento dei traguardi degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs). Ci auguriamo che il Governo elabori un’Agenda urbana nazionale, garantendo alle città le risorse economiche e lo scenario normativo adeguato a tradurre i propositi in azioni concrete”.

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