Una piattaforma nazionale per le Smart City. L’idea Made in Italy

CityFavorire la replicabilità dei progetti e il riuso delle soluzioni in modo da stimolare la conversione e la nascita delle Smart City. Per farlo, si dovrà promuovere una piattaforma nazionale per lo sviluppo che diventi il punto di riferimento per tutte le città italiane.

E’ la proposta emersa nel corso dell’evento “I-CiTies 2016”, promosso a Benevento il 4 ottobre dal Laboratorio Nazionale Smart Cities del CINI in collaborazione con Enea e Anci.

Attualmente la maggior parte dei progetti nelle città italiane sono sviluppati secondo un approccio “verticale”, per cui si hanno tanti sottosistemi indipendenti, anche tecnologicamente avanzati, che non comunicano fra loro. Occorre invece passare ad un approccio “orizzontale” in cui i dati prodotti dai vari sottosistemi cittadini (traffico, illuminazione, gestione dei rifiuti, monitorraggio della qualità dell’aria, …) vengono raccolti da una piattaforma unica (o da un insieme di piattaforme interoperabili) e resi disponibili, in forma di open data, per sviluppare servizi smart per i cittadini e gli amministratori”, ha spiegato Giuseppe Anastasi, Professore di Ingegneria Informatica presso l’Università di Pisa e Direttore del Laboratorio Nazionale Smart Cities del CINI. Dunque una piattaforma nazionale per lo sviluppo “permetterebbe di focalizzare gli sforzi di ricercatori accademici e industriali e le azioni strategiche di agenzie ed enti governativi verso soluzioni condivise, riducendo al contempo i costi e limitando il ‘vendor lock-in’”, ha concluso Anastasi.

Le città, da parte loro, dovranno seguire tre direttrici di sviluppo: Internet of Things, Cloud Computing e nuovi servizi. Perchè è si importante collettare dati e informazioni, ma bisogna procedere alla loro analisi e valutazione per rendere disponibili ai cittadini nuovi servizi.

Il primo passo in questa direzione prevede l’implementazione di una rete di comunicazione distribuita sul territorio capace di collegare sensori, attuatori e dispositivi. Segue l’uso di una piattaforma in grado di ricevere ed elaborare i dati raccolti da queste tecnologie per renderli disponibili ad amministrazioni, utilities e imprese che hanno il compito di gestire on-demand le risorse e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

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