Più e-mobility nelle flotte aziendali

AlphaelectricSempre più aziende tingono la propria flotta veicolare di elettrico. Con un parco veicoli “alternativo” l’impresa si assicura positivi ritorni economici e d’immagine e riduce il proprio impatto sull’ambiente. Inoltre, permette ai propri dipendenti di testare l’affidabilità di un tipo di trasporto che oggi in Italia viene guardato con scetticismo. AlphaElectric, soluzione di Alphabet del gruppo BMW, supporta le aziende nella transizione verso una mobilità alternativa. Ne parliamo con Andrea Cardinali, Presidente e AD di Alphabet.

AlphaElectric ha un compito importante: quello di spingere la presenza dell’elettrico nelle flotte aziendali. Come riesce ad assolverlo?

AlphaElectric è un ecosistema che permette un’agevole integrazione dei veicoli elettrici nella flotta del cliente. Viene innanzitutto effettuato il calcolo del potenziale di elettrificazione della flotta attraverso l’EPA (Electrification Potential Analysis) che, elaborando i dati ricevuti dai GPS installati sui veicoli, studia le percorrenza della flotta e determina qual è la percentuale di vetture che può essere convertita in elettrico. Nella selezione dei veicoli proponiamo tutti i modelli di auto e mezzi commerciali per soddisfare le esigenze del cliente. Cruciale è il supporto che offre Alphabet, in collaborazione con partner esperti, nella scelta dell’infrastruttura di ricarica per l’ufficio o l’abitazione. Ad esempio, è possibile individuare le stazioni di ricarica pubblica attraverso l’App Alphabet Mobility Services disponibile per iOS e Android. Restano inclusi i servizi tipici del noleggio a lungo Termine: assicurazioni, manutenzione straordinaria e ordinaria, assistenza stradale, tasse automobilistiche, veicolo sostitutivo, charge card corsi di guida, infrastrutture di ricarica e veicolo sostitutivo.

A quale tipologia di azienda vi rivolgete? Quante imprese italiane adottano AlphaElectric?

La maggior parte delle auto aziendali percorre meno di 100 km al giorno: vengono intrapresi soprattutto viaggi brevi su percorsi fissi per le consegne, per l’erogazione di servizi tecnici e per le visite ai clienti. Finora si sono rivolte a noi molte aziende di diverse dimensioni: dalle grandi corporation alle PMI fino ai liberi professionisti.

Quali vantaggi promettete?

Con l’e-mobility le aziende possono valorizzare e rendere visibile il proprio impegno ecologico.

Avete raccolto informazioni circa km percorsi/emissioni di CO2 di ogni veicolo o flotta aziendale?

Sulle flotte che abbiamo analizzato il dato medio è di circa 27.000 km percorsi/anno. Si tratta quindi di clienti con flotte a grande percorrenza e, per questo, sensibili al tema del risparmio di CO2. Relativamente a quest’ultimo valore, sempre sulle flotte analizzate, il valore medio è di 103 gCO2/km.

Avete misurato l’uso che il dipendente fa del veicolo per lavoro e per motivi personali?

Per motivi di privacy quasi mai il cliente ed il driver decidono di scendere nel dettaglio della tipologia di spostamento. Per questo motivo le informazioni su questo aspetto specifico non sono disponibili.

Promuovete dei meccanismi di gaming per chi adotta le e-cars?

Abbiamo un loyalty aperto a tutti i nostri driver che premia uno stile di guida sostenibile: il programma si chiama Alphabet & Me.

Il dipendente che si deve spostare da un Paese all’altro per motivi di lavoro può sfruttare la vostra e-car?

Si, il veicolo può essere adoperato in tutti i paesi dell’UE con la Carta Verde.

Promuovete dei corsi di formazione per i dipendenti?

Si. Fa parte dell’approccio olistico di AlphaElectric.

Si può dire che la diffusione dell’elettrico nelle flotte aziendali stia vivendo un momento positivo?

In Italia, purtroppo, la mobilità a “emissioni zero” rimane un fenomeno di nicchia: vengono immatricolate circa 1.000 auto elettriche all’anno su un totale di un milione e mezzo di vetture, ed è difficile ragionare su economie di scala partendo da questi numeri. Gran parte della clientela deve ancora maturare una piena consapevolezza sulle proprie esigenze di mobilità, ma dimostra una crescente attenzione per l’innovazione. Alcuni fenomeni ci fanno pensare che qualcosa si stia muovendo: in primo luogo, la crescente attenzione verso i veicoli commerciali elettrici – se i trend del 2015 saranno confermati, già quest’anno il mercato degli eLCV sarà una delle realtà più interessanti da sviluppare -. In secondo luogo, il 2015 ha registrato un aumento del mercato dei veicoli ibridi ed elettrici del 22% rispetto all’anno precedente (dati del Ministero dei Trasporti). Discorso analogo per il comparto delle flotte aziendali: le percentuali di crescita sono promettenti, anche se i numeri in valore assoluto sono ancora marginali: ad oggi l’elettrico conta un totale di 800 unità circolanti.

E nelle flotte della PA?

Finalmente arrivano segnali concreti anche dai molti comuni italiani che stanno lentamente compiendo passi in avanti verso un’idea di mobilità green e di città sostenibile. Si tratta in alcuni casi di primi interventi che speriamo possano essere replicabili. Il vero problema è la mancanza di incentivi statali destinati allo sviluppo della mobilità elettrica nel nostro Paese: faccio un esempio, in Norvegia il 10% dei veicoli immatricolati è elettrico, in Italia sono solo lo 0,1%.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Giornalista professionista e videomaker, attenta al posizionamento seo oriented degli articoli e all'evoluzione dei social network. Si occupa di idrogeno, economia circolare, cyber security, mobilità alternativa, efficienza energetica, internet of things e gestione sostenibile delle foreste