MobilitymanagerOttimizzare gli spostamenti dei propri dipendenti può significare incidere, in maniera positiva, sulle proprie voci di costo. Senza contare la riduzione dell’impatto sull’ambiente: condividere un passaggio o adoperare una bici per spostarsi da casa significa adottare uno stile di vita più sano e rispettoso della natura. L’intervista a Paolo De Luca, Mobility Manager di Roma di NTT DATA Italia, partner per servizi e soluzioni IT.

Quali sono le sue mansioni in qualità di Mobility Manager all’interno di NTT DATA Italia?

Come Mobility Manager per la sede di Roma, sono il punto di contatto con il Mobility Manager di Area che, per la città di Roma, è l’Agenzia per la Mobilità, il braccio tecnico del Comune. Lavoriamo insieme per predisporre il documento ‘di programma’ che in gergo si chiama Piano della mobilità aziendale. Il Piano della mobilità fornisce al Comune la cosiddetta ‘ripartizione modale’ degli spostamenti (in automobile, col trasporto pubblico, etc.) e contiene le iniziative da noi adottate per favorire la mobilità sostenibile. Tra le nostre attività, prima tra tutte, l’abbonamento scontato al trasporto pubblico con rateizzazione in busta paga a costo zero e con possibilità di rinnovo tramite email. Mi piace anche ricordare le iniziative a favore di chi viene al lavoro in bicicletta, il parcheggio dedicato e gli sconti riservati nei negozi convenzionati.

Come coordina lo spostamento dei dipendenti?

Siamo un’azienda al fianco dei nostri clienti e molti colleghi lavorano anche presso il cliente, in zone sparse su tutto il territorio cittadino. Quindi i principali spostamenti come ad es. casa-lavoro sono molto frammentati. Come NTT DATA stimoliamo le persone a usare il più possibile i mezzi pubblici negli spostamenti in città, anche per sostenere un minore impatto ambientale dei viaggi.

Promuovete anche l’uso delle due ruote?

Personalmente sono un ciclista urbano e mi alterno tra bici e trasporto pubblico. Nel mese di Maggio l’ufficio di Roma ha partecipato alla European Cycling Challenge, una gara non competitiva a ‘colpi di pedale’ tra le città europee. Abbiamo invitato i colleghi a usare di più la bicicletta sia per recarsi al lavoro che durante il tempo libero.

Adottate soluzioni di car pooling?

Come dicevo prima gli spostamenti sono molto frammentati e dislocati su diverse aree cittadine, inoltre spesso le persone che compongono un team lavorano per tempi limitati sullo stesso cliente e/o in uno stesso luogo. Sicuramente strumenti a disposizione di tutti oramai come gli smartphone  e la digital revolution che sta attraversando il nostro Paese possono offrire soluzioni efficaci per gestire situazioni complesse come la nostra.

Fate leva su meccanismi di premialità o gaming per incentivare lo spostamento condiviso?

Sì, e le vorrei citare l’esempio della nostra adesione al Green Day all’interno della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. In quella giornata i colleghi delle sedi di Milano e Roma che hanno lasciato l’auto a casa e si sono spostati a piedi o in bicicletta hanno ricevuto degli attestati di merito con il contributo in termini di risparmio di CO2. Forse non tutti immaginano che per un percorso di circa 40 Km, un’automobile produce tra i 4 e i 7 Kg di CO2!

Fate delle stime di risparmi (in termini di costo e immissione di CO2 in ambiente)?

Non abbiamo un ‘bilancio’ vero e proprio.

Quali sono i progetti per il futuro?

C’è una importante collaborazione che ho avviato con i colleghi più attivi della citta di Roma, tra cui ne cito alcuni: con la nostra Portavoce Architetto Giovanna Martellato e le colleghe Stefania Angelelli della Università Roma Tre e Laura Lucci della Presidenza del Consiglio dei Ministri abbiamo promosso la Rete dei Mobility Manager. Si tratta di un gruppo di lavoro composto da circa 30 colleghi Mobility Manager aziendali, finalizzato a diffondere  le iniziative in tema di mobility management e mobilità sostenibile, veicolare le buone pratiche, formulare proposte di iniziative o progetti, individuare partner per iniziative congiunte. Ci vogliamo infatti affiancare al Mobility di Area, in trasparenza, perché riteniamo che, in una metropoli complessa come Roma, opportune risorse non siano state ancora riservate alla promozione della mobilità sostenibile.

Per trasformare il non-modello Roma, occorre modificare finalmente lo schema di legge risalente al 2000 in modo da prevedere risorse economiche certe, creare un Albo sulla base di competenze certificate e interloquire con chi, come noi, conosce le difficoltà e la sfida della gestione della domanda di trasporto, sia a livello sistemico che a livello delle infrastrutture.

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