Lavoro e riduzione CO2, così l’AIEL comunica ai cittadini

Biomasse Pellet AielL’Italia è una nazione verde. La superficie forestale è cresciuta negli ultimi 60 anni da 5 a 11 milioni di ettari. Un patrimonio boschivo da valorizzare con una logica gestionale come è emerso anche dai tavoli di lavoro del Forum nazionale delle foreste, che si è tenuto a Roma il 29 novembre a cui siamo stati presenti (vedi CAMBIAMENTO CLIMATICO, IL CONTRIBUTO DELLE FORESTE).

Considerando come un terzo dell’energia rinnovabile prodotta nel nostro Paese deriva da legna e pellet. In quest’ottica il lavoro rispetto la certificazione di una filiera sostenibile di legna e pellet è strategico come strategica è la comunicazione con il cliente finale. Ne parliamo con Annalisa Paniz Referente tecnico Gr. Produttori e Distributori Pellet EN Plus Cdi Aiel, Associazione italiana energie agroforestali e componente European Pellet Council. L’ente si sta impegnando per la prima certificazione a livello nazionale ed europeo che considera le emissioni quale elemento discriminante per la qualità dei sistemi di riscaldamento: Aria Pulita.

L’etichettatura di sostenibilità considera il ruolo della biomassa legnosa come centrale per lo sviluppo di una filiera green della materia, in questo il dialogo con il decisore di acquisto è fondamentale, per questo la comunicazione verso l’acquirente è centrale. Come avete deciso di spiegare questa attività al cliente finale?

Uno degli obiettivi di AriaPulita è favorire la trasparenza del mercato. Per la prima volta, i consumatori italiani possono valutare e scegliere stufe, inserti e caldaie alimentate a legna e pellet sulla base delle loro prestazioni ambientali. Grazie al meccanismo delle Stelle (da due a quattro) questa operazione diventa facile ed intuitiva, come pure la verifica dei prodotti certificati, il cui elenco è riportato sempre aggiornato sul sito www.certificazioneariapulita.it

Per far conoscere al pubblico questa certificazione di qualità volontaria, AIEL ha messo a punto un piano di comunicazione, che comprende attività sulle piattaforme social –#perunariapulita-, eventi e il coinvolgimento di alcuni influencer (La Pina, Tania Cagnotto e Luca Mercalli). Dal 2017, Aria Pulita sarà in tour in alcune città italiane per presentare la certificazione e parlare dei temi ad essa collegati come il corretto utilizzo di legna da ardere e pellet; all’importanza di usare prodotti certificati BiomassPlus e EnPlus e di una regolare manutenzione.

Quale impatto può avere sulle emissioni di CO2 finali e sulla filiera del lavoro una simile scelta consapevole?

Un impatto senz’altro positivo, anche se sarà necessario del tempo per consentire il ricambio tecnologico con apparecchi più performanti e con tecnologie in grado di ridurre in maniera molto sensibile le emissioni.

In questo senso, un grande aiuto al rinnovamento del parco degli apparecchi viene dalla possibilità di accedere agli incentivi previsti dal Conto Termico e dai meccanismi collegati alle detrazioni fiscali.

Il pellet certificato contribuisce a ridurre le emissioni di particolato, riducendo rispettivamente da 2 a 4 volte le polveri sottili se comparato al non certificato.

Inoltre, contribuisce a rispettare gli obiettivi della COP22. Il pellet emette 10 volte meno CO2eq rispetto alle fonti fossili tradizionali. Riscaldare in questo modo una casa quindi permette di ridurre di oltre 2.400 kg all’anno la CO2eq emessa in atmosfera rispetto ai convenzionali combustibili fossili.

La produzione di pellet, infine, ha una ricaduta occupazionale sul territorio. Intatti, 60 tonnellate di pellet (1 TJ) prodotte e consumate localmente creano fino a oltre 200 ore di lavoro all’anno mentre, a parità di energia prodotta per il riscaldamento residenziale, le ore di lavoro generate sono meno di 25 e meno di 10 rispettivamente per il gasolio e il gas metano.

La certificazione AriaPulita è partita da poco, ma possiamo già trarre qualche indicazioni dall’esperienza della certificazione del pellet con il marchio ENplus, garanzia non solo di qualità del prodotto ma anche di sostenibilità ambientale e dei processi produttivi.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.