In Liguria un nuovo volto all’edilizia popolare con il programma Horizon2020

Case PopolariSostituzione delle caldaie, riqualificazione delle reti di distribuzione, coibentazione, interventi sulle perdite di carico significative, sui sistemi di contabilizzazione e sui serramenti esterni. Attività che eviteranno di immettere in atmosfera 3.492 ton di CO2 l’anno, di consumare 14,5 GWh di energia primaria e di spendere 1,4 mln di euro. Questi i numeri del progetto EnerSHIFT, Social housing innovative financing tender for energy del programma Horizon 2020 cui partecipano l’Agenzia regionale ligure per l’energia (IRE), le quattro ARTE liguri e i sindacati degli inquilini.

Vincitore del bando EE20 Project Development Assistance, EnerSHIFT, la cui durata è fissata in 36 mesi, si è aggiudicato un finanziamento di oltre 950 mila euro. L’iniziativa presenta una importante novità: la complessità del finanziamento. “L’obiettivo del progetto è far partire i bandi di gara. Ma non mettiamo in gara gli interventi, bensì il risparmio raggiungibile stimabile fino al 50%”, ci spiega Giuseppe Sorgente di Regione Liguria, Coordinatore del progetto.

Nel 2016, quando è partito, sono state effettuate le diagnosi energetiche sugli edifici selezionati – tutti con riscaldamento centralizzato e produzione separata di acqua calda sanitaria – per capire i consumi di ogni immobile, in base alle fatturazioni precedenti, e per individuare gli interventi che avrebbero prodotto i maggiori risparmi. “Le diagnosi sono state effettuate dai tecnici delle 4 ARTE (le Aziende regionali territoriali per l’edilizia partner del progetto ndr) che sono stati formati dal personale IRE. È importante sottolineare che per le diagnosi si è utilizzato un unico linguaggio e uno stesso software e, ad oggi, le ARTE hanno a disposizione una banca dati con tutte queste informazioni”.

EnerSHIFT MappaDei 44 edifici, 30 sono collocati nella Provincia di Genova, 2 di Imperia, 4 di Savona e il resto nella Provincia di La Spezia e fanno tutti parte di un’edilizia residenziale costruita attorno agli anni ’50. Entro luglio dovrebbero partire i bandi di gara, ci spiega Sorgente, e per fine anno verranno sottoscritti i contratti di fornitura dei servizi energetici con i vincitori del bando. “Al momento stiamo mettendo a punto il piano finanziario – continua Sorgente – ed è abbastanza complicato perché ci sono più risorse che devono coesistere: private e statali, come il conto termico”.

Difatti, gli interventi di riqualificazione si baseranno su un meccanismo di autofinanziamento: saranno a costo zero per gli enti pubblici proprietari degli immobili poichè saranno le ESCo a effettuare gli investimenti e a ripagarsi con i risparmi energetici che verranno conseguiti. Allo sviluppo del modello finanziario, che prevede una nuova tipologia di contratto EPC più appetibile per le ESCo, il triple-win approach, parteciperà Legance-Avvocati Associati, studio legale italiano. La gara d’appalto sarà gestita dalla Stazione unica appaltante regionale (SUAR).

L’idea vincente è stata quella di coinvolgere come partner del progetto i sindacati degli inquilini – commenta Sorgente – È un aspetto che non viene mai considerato: per poter conseguire il risparmio energetico l’utente deve essere educato all’uso delle nuove tecnologie”. Difatti, “il risparmio progettuale è destinato ad azzerarsi se l’utente adotta abitudini sbagliate”. E i sindacati, con la loro rete di contatti, stanno già promuovendo questa formazione nelle assemblee condominiali.

Quando gli interventi verranno completati, sarà importante monitorare i consumi: “È un problema che ci siamo posti – rimarca Sorgente – Fa parte dell’aspetto della consapevolezza e rientra nei requisiti del contratto di fornitura per verificare il rispetto delle condizioni contrattuali. Stiamo pensando a come promuovere il monitoraggio tra gli inquilini così che possano trarne vantaggio”.

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