Efficienza nella PA: una vocazione

Shutterstock 338955386È raro trovare un Energy Manager che lavori nella pubblica amministrazione. Ancora più infrequente è trovare un Energy Manager che lavori in due enti pubblici. Potremmo, dunque, definire l’Ing. Donato Mozer, EM presso i comuni di Misterbianco (CT) Santeramo in Colle (BA), una rarità. Tra le numerose competenze, vanta la certificazione in Esperto in Gestione dell’Energia a norma UNI CEI 11339:2009 dal 2012 e di Soggetto abilitato alla certificazione energetica degli edifici dal 2013, oltre alle qualifiche di auditor energetico, certificatore energetico e implementatore di Sistemi di gestione dell’energia ISO 50001. Oltre ad essere Energy Manager presso aziende private e PA è anche titolare di uno studio termo-tecnico con sede a Messina.

Qual è l’obiettivo che si prefigge la PA quando decide di essere più efficiente? Imm

La Pubblica Amministrazione, in genere, decide di nominare un Energy Manager animata da interesse nei confronti della tematica energetica e, allo stesso tempo, dalla volontà di rispettare i dettami normativi (nazionali e comunitari). Talvolta è evidente anche una chiara necessità di risparmio energetico e, quindi, economico: in questo caso sta all’Energy manager individuare le strategie che possano attuare i migliori e più efficaci interventi di risparmio che producano tangibili rientri economici. La pianificazione è certamente un buon punto di partenza che, tuttavia, richiede competenze trasversali e disponibilità di tempo.

Le realtà di Misterbianco (CT) e Santeramo in Colle (BA), in cui è Energy Manager, hanno un diverso approccio all’efficienza?

Le due realtà di cui al momento mi occupo sono differenti fra loro per obiettivi, struttura organica, densità abitativa nel territorio, etc. È rilevante anche la collocazione geografica e la connessione con sovraordinate norme regionali diverse tra loro. Si tenga presente che la PA ricopre un doppio ruolo: quello privatistico, volto alla corretta gestione del proprio patrimonio, e quello pubblico di carattere amministrativo, con ricadute sulla cittadinanza e sui fruitori in genere. Da qui discende la diversa necessità di pianificazione territoriale-energetica, di regolamentazione in tema di impianti e così via.

Come avete trovato i fondi utili per finanziare queste attività?

Sono in corso attuazioni di interventi sulla pubblica illuminazione sostenuti con Fondi per lo sviluppo urbano (FSU). Altri interventi auto-sostenuti, derivanti da attente analisi sul campo, riceveranno benefici a posteriori, in tempi brevi, innescando un circolo virtuoso.

Ritiene che gli interventi di cui si è occupato siano replicabili?

Alcuni elementi strategici che caratterizzano l’operato dell’Energy maneger possono essere esportati presso realtà differenti e opportunamente riadattati secondo esigenza: si tratta di valutarne, in primo luogo, gli effetti migliorativi o di slancio e, successivamente, la fattibilità tecnico-economica. Gli interventi non sono, tuttavia, pedissequamente replicabili: ogni realtà merita propri approfondimenti e valutazioni di opportunità. La mia è una vera  e propria vocazione, giacché ricopro, da diversi anni, anche il ruolo di formatore di Energy manager ed EGE. Promuovo da tempo la figura dell’Energy manager e ho creato e dirigo un progetto denominato ProgettoEffE (un marchio tutelato) che coinvolge professionisti qualificati, finalizzato al reale risparmio energetico. Seppur non sia semplice, né sempre conveniente, replicare gli interventi fra PA differenti, le strategie di approccio sono spesso reiterabili così come le good practices, soprattutto quelle rivolte agli utenti.

L’efficienza passa anche per l’innovazione: i vostri dati sono fruibili, ad esempio, da aziende e cittadini?

È in previsione l’attuazione di uno strumento di interfaccia fra cittadino, impresa e PA che permetta non solo l’accesso ai dati, ma anche il dialogo diretto attraverso apposita piattaforma. La successiva sfida sarà reperire la disponibilità di risorse e personale qualificato atto a fornire il giusto supporto tecnico.

Nel corso della sua esperienza ha potuto vivere una crescita di consapevolezza degli utenti sulle potenzialità legate all’efficienza?

In generale sono promotore ed ottimista riguardo allo sviluppo di attività e progetti cosiddetti “smart” e riconosco il potenziale che vi si cela. Ritengo, d’altro canto, ancora precipitosa, in alcuni casi, la diffusione forzata di una cultura della generazione distribuita, delle reti di scambio, etc. In tale direzione, tuttavia, sto volgendo le mie idee e analisi, anche a vantaggio delle PA, approfittando di disponibilità di fondi a tal uopo destinati.

Graficomozier
 Comune di Masterbianco (CT)
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