PaoloValvassori Fastweb ShortCome società Fastweb è attenta alla tutela dell’ambiente, costante punto di riferimento nella gestione degli obiettivi societari. Per questo ha messo a punto un insieme organico di azioni. A partire dal personale. Difatti al fine di rendere pervasivo a tutti i livelli aziendali il rispetto per l’ambiente, è stato lanciato un “Percorso Green” all’interno del quale sono stati declinati gli interventi mirati a ridurre gli impatti ambientali. Alcuni esempi: il consumo di energia prima di tutto, ma anche il consumo della carta (con una riduzione di 140.000 pagine/anno), i programmi di formazione specifici sulla corretta gestione dei rifiuti, la conversione dell’intera flotta aziendale di auto in pool all’ibrido elettrico-benzina, l’acquisto di energia elettrica con Garanzia di Origine da fonti rinnovabili ecc. Tali iniziative hanno avuto ampia visibilità e riscontro nella intranet aziendale, contribuendo a diffondere la consapevolezza dell’importanza del tema.

Detto questo, è chiaro che, come per ogni operatore di telecomunicazioni, la stragrande maggioranza del consumo energetico di Fastweb (più del 90%) è legata ai siti tecnici: data center, centrali telefoniche e armadi stradali finalizzati all’erogazione dei servizi a banda ultralarga. Per questo motivo è stata creata all’interno della Direzione Tecnica una funzione di Energy Operations dedicata in modo esclusivo al monitoraggio dei consumi e alla pianificazione e realizzazione dei progetti di efficientamento energetico.

L’efficienza energetica dei siti tecnici si può ottenere agendo essenzialmente su due fronti. Da un lato installando apparati (server, router…) energeticamente più performanti; ciò presso la nostra azienda avviene in modo fisiologico, essendo la rete soggetta a continui refresh tecnologici con apparati di ultima generazione che, oltre a garantire i migliori standard in termini di potenza e servizi ai clienti, sono caratterizzati da parametri di efficienza energetica sempre migliorativi.

Fastweb SalaDati

D’altro lato, è altrettanto importante intervenire sui consumi del condizionamento dei siti e sui servizi di trasformazione e continuità elettrica (UPS, Stazioni di Energia), che consumano spesso tanto quanto gli apparati.

L’obiettivo è l’ottimizzazione dell’indicatore di efficienza energetica maggiormente utilizzato nel settore, il “PUE” (Power Use Effectiviness). In questo ambito sono stati avviati in questi anni i più rilevanti progetti di efficientamento di Fastweb, intervenendo non solo con la sostituzione di singoli macchinari con equivalenti di maggiore efficienza, ma anche con la ricerca di nuove configurazioni tecniche e di modi differenti per gestire agli impianti esistenti. In particolare, nell’ambito del condizionamento, si è proceduto per prima cosa alla sostituzione dei chiller e dei condizionatori maggiormente energivori con macchine di ultima generazione; terminata questa operazione, stiamo ora predisponendo progetti che, intervenendo sul coordinamento dell’esistente, sull’ottimizzazione dell’aeraulica all’interno dei siti e su altre piccole riconfigurazioni tecniche, permettono di ottenere significative ulteriori riduzioni di consumi. Per quanto riguarda la trasformazione elettrica siamo intervenuti sia sugli UPS che sulle Stazioni di Energia (il settore delle telecomunicazioni è uno dei pochissimi in cui gli apparati utilizzano in stragrande maggioranza corrente continua). In totale, sono stati avviati progetti per un valore complessivo di alcuni milioni di euro, con risparmi che permettono di ripagarli in un periodo che va dai 2 ai 4 anni. In quest’ambito, l’utilizzo di soluzioni e accordi basati su EPC (Energy Performance Contract) costituisce un elemento facilitatore per ampliare lo spettro degli interventi. Questo libererà altre risorse che potranno essere reinvestite in ulteriori interventi di efficienza.

In aggiunta all’ottimizzazione dell’esistente, le nuove installazioni sono ovviamente realizzate con obiettivi di efficienza ancora più sfidanti. Il nuovo data center inaugurato a Milano nel corso del 2015 (primo in Italia con certificazione Tier IV dell’Uptime Institute) è stato studiato nei dettagli anche per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e l’attenzione all’inquinamento. Grazie a un innovativo sistema di raffreddamento ha un’elevatissima efficienza energetica: con un PUE pari a 1,25, fa infatti parte del 6% dei data center meno inquinanti al mondo.

Infine, come azienda abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo al fine di misurare la propria “impronta ambientale” con un’ottica ancora più ampia, e pianificare di conseguenza altre iniziative per ridurla. Nel corso del 2015 è stato avviato il “Progetto Carbon Footprint” con l’obiettivo di calcolare la CO2 equivalente generata in tutti gli ambiti definiti dal GHG protocol: non solo le emissioni dirette (riscaldamento, auto aziendali, ecc.) e quelle indirette derivanti dall’energia elettrica consumata nelle proprie sedi e siti tecnologici (entrambe già sotto controllo da anni), ma anche tutte le emissioni indirette derivanti da attività correlate all’azienda lungo la filiera produttiva. In quest’ambito è emerso che un grande impatto è riferito all’acquisto di prodotti/servizi da parti terze ed all’utilizzo dei servizi di Fastweb da parte dei Clienti.

Alla luce di queste evidenze, ad esempio, in fase di progettazione delle nuove apparecchiature Customer Premises Equipment (CPE), viene prestata particolare attenzione anche ai requisiti tecnici legati al miglioramento dell’efficienza energetica. Questi apparati funzioneranno poi nelle case nei nostri clienti ma, in quest’ottica “allargata”, l’azienda si sente pienamente responsabilizzata a fare in modo che anche il loro impatto ambientale sia quanto più ridotto possibile.

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