Obbligo di diagnosi energetica alle porte. Le opportunità per l’EGE

Luca RagusaUna passione, quella per l’efficienza energetica, che si è tramutata in uno stile di vita…e di lavoro. Luca Ragusa, da gennaio 2015 EGE di Parmalat, ha conseguito nel 2012 la laurea Magistrale in Ingegneria Energetica e Nucleare presso il Politecnico di Torino e nel luglio 2015 la certificazione di Esperto in Gestione dell’Energia UNI CEI 11339 presso l’organismo KHC. Nel corso di questi tre anni ha collaborato prima con Centro Calor Srl (Società di distribuzione prodotti petroliferi ed ESCo nel settore civile) su un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001; successivamente con la ESCo EDF-Fenice certificata UNI CEI 11352 all’interno di un team specializzato in audit energetici e studi di fattibilità a livello industriale.

Come si articola il progetto strutturato di efficienza energetica che Parmalat ha adottato?

In Parmalat riteniamo di fondamentale importanza i temi ambientali e dell’efficienza energetica sia per gli ovvi interessi economici dovuti ai risparmi energetici, che per l’effetto positivo sulla salute e benessere dell’uomo, aspetto primario della Mission aziendale. Per questa ragione Parmalat è strutturata con un Energy Manager e un dipartimento tecnico che vanta competenze ed esperienze a tutto tondo sia sul campo tecnico specifico di settore, sia sull’efficienza e l’Energy Management in generale.

Nello specifico quali interventi sono stati eseguiti?

Esempi degli sforzi che stiamo compiendo verso il risparmio energetico sono l’efficientamento continuo delle linee produttive e la realizzazione entro fine anno di due impianti di cogenerazione (una turbina da 6 MW e un motore da 2 MW in assetto trigenerativo) sui due stabilimenti più energivori. Gli investimenti si ripagheranno anche grazie all’ottenimento di TEE ed in particolare la trigenerazione verrà finanziata mediante locazione operativa.

I fonti europei sono tra le tipologie di finanziamento che avete scelto?

Cerchiamo di sfruttare tutte le possibilità in termini di incentivi e finanziamenti, compresi i fondi europei, al fine di rendere maggiormente appetibili gli interventi di efficienza energetica. Diversi progetti hanno raggiunto la sostenibilità economica e sono stati realizzati grazie alla presenza di incentivi (come i TEE) o forme di finanziamento (quali locazioni operative, accordi con ESCo…).

Avete valutato quale impatto economico hanno avuto sul bilancio queste attività?

L’impatto economico è dovuto alle ore lavoro impiegate, ma lo sforzo è ripagato nell’immediato dai benefici che si ottengono, sia dal punto di vista economico, facilmente misurabile, che ambientale (difficile da quantificare, ma di altrettanta importanza).

Ritiene che la sua azienda avrà modo di sviluppare nuove opportunità di investimento in termini di efficienza energetica?

Siamo perennemente impegnati nell’individuazione e sviluppo di opportunità di efficienza energetica. Per questa ragione sondiamo e monitoriamo continuamente il mercato, a stretto contatto con i fornitori, alla ricerca di nuove tecnologie per il miglioramento continuo. Parallelamente il personale degli stabilimenti è sempre molto attento al controllo performance degli impianti, anche grazie ai sistemi di monitoraggio delle prestazioni implementati, al fine di mantenere i livelli di efficienza e minimizzare le perdite.

Spesso l’EGE ha difficoltà ad agire sui decisori aziendali: come sensibilizzarli a politiche razionali nell’uso dell’energia?

Il riconoscimento da parte del legislatore della figura dell’EGE (Dlgs. 102) sarà di aiuto in questo senso. Lo stesso obbligo di diagnosi energetica per le grandi imprese e per gli energivori è un’occasione per gli EGE (e le ESCo) certificati di farsi spazio ed ottenere l’attenzione dei decisori aziendali. Se sfruttata bene, credo che questa opportunità potrà dare un grosso slancio al sistema, rendendolo efficace e virtuoso.

Il quadro normativo in tema di efficienza energetica risulta chiaro e completo?

Da questo punto di vista c’è sicuramente bisogno di maggiore chiarezza e semplificazione per dare forza e credibilità al settore. Guardiamo per esempio al D.lgs 102: gran parte dei chiarimenti necessari sono arrivati solo a Maggio e ulteriori FAQ esplicative sono pervenute solamente in questi giorni…ma il fatidico 5 Dicembre è dietro l’angolo!

Studiare da EGE: corsi, master e scuole per la nascita di figure specializzate. Quanto conta la formazione?

La formazione è fondamentale, ma non sufficiente. Il sistema di certificazione dà infatti notevole importanza all’esperienza dell’EGE: oltre alla preparazione dal punto di vista teorico e all’aggiornamento continuo, il certificatore deve valutare e verificare l’applicazione sul campo delle attività di competenza dell’EGE (come descritto nel nuovo schema di certificazione di cui al Decreto del 12/05/2015).

Analisi Costi/Benefici cogenerazione da 6MWel
 Parmalat
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