Fotovoltaico, nuova scommessa per Genova

Genova BorsaCostruire un parco fotovoltaico da 20 MW di picco per compensare il bilancio negativo in termini di CO2 causato dalla costruzione della Gronda di Ponente. Questa la sfida che il Comune di Genova vorrebbe vincere collaborando con Autostrade per l’Italia. Una scommessa che vede protagonista l’Ingegnere meccanico Diego Calandrino, Energy Manager del Comune.

Dott. Calandrino come nasce il progetto?

Il progetto fa parte della più ampia costruzione della seconda autostrada di Genova, la Gronda di Ponente, di cui si occupa Autostrade per l’Italia. L’impianto fotovoltaico, che dovrebbe essere installato a mare della pista dell’aeroporto, sarà un importante strumento di compensazione ambientale in termini di emissioni nocive del nodo autostradale. L’impianto, infatti, verrà costruito per rispondere all’obbligo normativo imposto dal Ministero dell’Ambiente.

Qual è stato ad oggi il suo contributo?

Calandrino

Autostrade per l’Italia, che coprirà i costi di realizzazione, ha redatto uno studio di fattibilità senza riuscire, però, a individuare un lembo di terra su cui dislocare i pannelli. Come Energy Manager del Comune, coinvolto nella progettazione dell’autostrada per ovvi motivi legati all’urbanistica, quattro mesi fa ho anch’io realizzato uno studio di fattibilità. Nel dossier ho affrontato diversi punti cruciali: oltre a mostrare la realizzabilità dei lavori sulla base di progetti e spese precedenti, ho ipotizzato una gestione ottimale dell’energia così prodotta e una configurazione dell’impianto. Riguardo le ipotesi di realizzazione ho proposto di collegare i pannelli al più vicino punto dell’infrastruttura autostradale attraverso un cavo privato di circa 3 km – da Sestri Ponente alla Val Polcevera – oppure di installarli direttamente nell’Aeroporto Internazionale Cristoforo Colombo.

Quali sono i maggiori ostacoli all’installazione dell’impianto?

Innanzitutto, la morfologia e l’orografia del territorio genovese è particolarmente complessa. Una delle soluzioni vagliate è quella di dislocare l’impianto nei pressi dell’aeroporto: al termine dei lavori autostradali, infatti, dovrebbe essere costruita una nuova area con i materiali di scarto della Gronda. Un altro elemento cruciale riguarda la valutazione del rischio dei voli per il fenomeno di abbagliamento provocato dalla riflessione della luce sui pannelli. Una volta verificata l’assenza di pericolo rispetto ai vincoli imposti dall’ENAC, si valuterà la fattibilità economica e l’allacciamento elettrico dei cavidotti necessari per il trasporto di energia. Infine, occorrerà determinare l’ente deputato al controllo dell’impianto, che potrebbe anche essere il Comune di Genova.

Questo progetto si inserisce nella più ampia volontà del Comune di essere “smart”?

La gestione di un impianto di questo genere è fondamentale per abbattere le emissioni del Comune, il rischio è quello di costruire un’opera inutile. Non basta realizzarlo, occorre saperlo gestire. L’impianto sarà fondamentale per dare un chiaro segnale alla comunità circa le potenzialità di questa tecnologia. Inoltre, contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo per la riduzione delle emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, come stabilito dal PAES firmato dal Comune di Genova.

È possibile fare una stima circa la fine dei lavori?

I lavori per la Gronda di Ponente sono iniziati nel 2006: l’installazione dell’impianto potrebbe slittare – nella peggiore delle ipotesi di dieci anni – se il lembo di terra sul quale sorgerà sarà realizzato al termine di questi lavori. Nel migliore dei casi, invece, si può sperare in una serie di interventi successivi in modo da avere un riscontro immediato sul ritorno del progetto. Al momento abbiamo avviato un dialogo con Autostrade per l’Italia e siamo in una fase di negoziazione in cui, attraverso uno studio di fattibilità ad hoc, occorrerà dimostrare la realizzabilità del progetto (che in realtà già nasce dall’analisi delle casistiche esistenti). In Italia, infatti, esistono altri pannelli dislocati nei pressi delle piste di decollo e atterraggio degli aeroporti.

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