Fondi europei, grande opportunità. Ma per l’efficienza prevale il leasing

CastelliAntonella Castelli è Esperto in Gestione Dell’energia certificato ai sensi della norma UNI CEI 11339, energy manager del Gruppo Etruria-Sma e ingegnere ambientale. Consulente per l’efficienza energetica e per la richiesta e gestione dei certificati bianchi presso studi tecnici, ESCo (Energy Service Company) ed aziende, effettua diagnosi energetiche in ambito industriale e terziario. Tra le varie consulenze professionali tecnico-scientifiche si evidenziano quella per il Corpo Forestale dello Stato e l’attività svolta per l’ENEA. È inoltre autrice di numerose pubblicazioni scientifiche sui temi dell’efficienza energetica, fonti rinnovabili ed energie alternative.

Quali sono le attività messe in campo dalle aziende con le quali ha collaborato?

Nella mia carriera lavorativa, in passato anche come responsabile tecnico di una ESCo e attualmente come energy manager nonché consulente di diverse imprese, mi sono occupata e mi occupo direttamente di predisporre e coordinare progetti strutturati di efficienza energetica per varie aziende in ambito industriale e terziario.

Nello specifico, quali interventi sono stati eseguiti e quali vantaggi avete registrato dalla loro implementazione?

Posso citare come esempio una serie di interventi di efficientamento realizzati su più supermercati, quindi in ambito grande distribuzione organizzata, che ho avuto modo di affrontare – in tempi diversi – sia in modalità ESCo che da consulente in qualità di energy manager.  I maggior centri di consumo, in questo specifico caso, sono rappresentati dalla refrigerazione degli alimenti e dall’illuminazione, ciò si riscontra anche nelle strutture adibite a centro di distribuzione in cui sono presenti magazzini refrigerati. Nel caso dell’utenza supermercato, agendo su questi due centri di costo energetico, che coprono fino al 70-80% del consumo complessivo, si può arrivare ad un risparmio energetico che ha raggiunto in alcuni determinati casi fino al 25% del totale. Questo risultato è stato conseguito con una serie di interventi specifici quali l’istallazione di sportelli ai murali e la copertura delle vasche surgelate, il rifacimento della centrale frigorifera e un progetto illuminotecnicoche ha previsto l’istallazione di un sistema di telecontrollo e telegestione dei consumi, capace di generare alert per migliorare il programma manutentivo degli impianti. Seguire e ottimizzare poi, in un processo di follow-up, la gestione e la manutenzione degli impianti efficientati è garanzia della permanenza dei risultati di risparmio energetico.

Avete valutato quale impatto economico hanno avuto sul bilancio queste attività? In quanto tempo siete rientrati nei termini dell’investimento?

L’impatto economico è sostenibile se confrontato con i costi di gestione e manutenzione degli impianti. Il tempo di ritorno attualizzato degli interventi è stato di circa due anni per il retrofit di murali e vasche e di circa quattro anni per gli altri tipi di intervento. I risultati, una volta superato il periodo di payback time, hanno consentito ai gestori del supermercato di incrementare i ristretti margini operativi.

Quale tipologia di finanziamento è stato scelto per la realizzazione degli interventi?

Il tipo di finanziamento che, in base alla mia esperienza, ho visto prediligere in questo campo è quello del “leasing operativo”. Mi è capitato di ricorrere anche ai fondi europei, che ritengo un’ ottima opportunità. Occupandomi inoltre di sistemi di incentivazione, quella dei fondi – specialmente se in conto capitale – è una delle prime possibilità che consiglio di prendere in considerazione.

Ritiene che queste aziende svilupperanno nuove opportunità di investimento in termini di efficienza energetica?

Cito l’esempio del Gruppo Etruria-Sma e delle sue controllate, di cui sono energy manager. Alcuni di questi punti di vendita sono gestiti direttamente attraverso la controllata Gms srl. Sono stati effettuati e sono in programma interventi di efficientamento, sia per la sede operativa e il centro di distribuzione che per i singoli punti di vendita, tutti volti a raggiungere la massima efficienza e la riqualificazione tecnologica degli impianti.

Spesso l’Esperto in Gestione dell’Energia ha difficoltà ad intervenire sui decisori aziendali: come sensibilizzare a politiche razionali nell’uso dell’energia?

Quando la vision delle aziende promuove con consapevolezza e comprensione il principio di sostenibilità presso i dipendenti, si lavora nella stessa direzione. Le problematiche potrebbero sorgere nei casi in cui ciò non costituisce una priorità, poiché si lavora in base all’emergenza del momento. Il processo di efficienza energetica parte dalla condivisione di uno studio approfondito dello status quo, che richiede tempo per essere conosciuto, compreso e condiviso in prima battuta dal management il quale, tanto più in momenti di crisi, si trova purtroppo a fronteggiare urgenze finanziarie ed operative.

Il quadro legislativo in tema di efficienza energetica è secondo lei chiaro e completo?

Il quadro normativo si presenta molto complesso e in continua evoluzione. Spesso l’analisi del sistema normativo necessita l’esame combinato di più disposizioni legislative e regolamentari con un notevole sforzo di interpretazione da parte degli addetti ai lavori. Gli operatori del settore devono aggiornarsi e seguire attentamente le evoluzioni, ma il soggetto istituzionale (ad esempio l’interlocutore per i sistemi di incentivazione e di promozione per l’uso efficiente dell’energia) deve essere sempre pronto a fornire supporto,  laddove serva, e una interpretazione univoca e coerente.

Studiare da Esperto in Gestione dell’Energia: corsi, master e scuole per la nascita di figure qualificate. Quanto conta la formazione?

La formazione e l’esperienza sono importanti in egual misura. L’EGE deve avere una preparazione generale su tutti i settori energetici che gli permetta di confrontarsi e lavorare in team con i tecnici specializzati di ogni settore di intervento. Questa formazione deve necessariamente evolversi anche durante l’attività lavorativa con approfondimenti e aggiornamenti continui. La figura dell’EGE deve coniugare conoscenze nel settore energetico con competenze economico-gestionali e di comunicazione; i campi di applicazione tecnici sono molteplici e l’esperienza diventa fondamentale quando, anche se non si è affrontato la specifica tematica che si presenta,  si ha il metodo e la sicurezza operativa per conoscere e trattare qualsiasi “problema” energetico.

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Giornalista professionista e videomaker, attenta al posizionamento seo oriented degli articoli e all'evoluzione dei social network. Si occupa di idrogeno, economia circolare, cyber security, mobilità alternativa, efficienza energetica, internet of things e gestione sostenibile delle foreste