Passato, presente e futuro: la cultura dell’ecocompatibilità passa da San Benedetto

sanbenedettoEcosostenibilità, energy saving, ricerca e innovazione. Con queste linee guida il gruppo Acqua minerale San Benedetto SpA lavora da anni per diventare portatrice di una eco-cultura che contribuisca all’abbattimento delle emissioni nocive e alla produzione energetica da fonti rinnovabili. L’ultimo arrivato in casa San Benedetto è, per l’appunto, un impianto fotovoltaico realizzato presso lo stabilimento di Pescara. Il progetto rientra nella più ampia mission aziendale ‘Risorse per la vita’: adottare comportamenti virtuosi per garantire la piena valorizzazione dell’acqua quale dono da tramandare alle generazioni future.

Ne parliamo con il membro del consiglio Tullio Versace. “La costante attenzione alle problematiche ambientali e al risparmio energetico sono da sempre parte integrante del progetto aziendale di San Benedetto. L’attitudine all’innovazione del Gruppo lo ha portato a investire cospicuamente nella ricerca per realizzare bottiglie con meno plastica o con plastica rigenerata e contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2.

In quest’ottica si inserisce anche la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico presso il nostro stabilimento Gran Guizza S.p.A. di Popoli (Pescara) dove imbottigliamo le acque minerali a marchio Guizza e Primavera. Con 17.809 moduli fotovoltaici distribuiti su 17.000 mq di superficie e 1.9 MW di potenza, la struttura consentirà di produrre annualmente 2.500 MWh di energia e di risparmiare 1.279 tonnellate stimate di anidride carbonica”.

Quali sono state le altre iniziative attuate dal Gruppo per diventare promotore di una cultura ecosostenibile?

“Fin dai primissimi anni Ottanta abbiamo investito molto nell’innovazione tecnologica: abbiamo lanciato i contenitori in PET (polietilene tereftalato, plastica facilmente riciclabile), brevettato alcuni tipi di bottiglie e progettato involucri sempre più leggeri per ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

‘Nuova vita al PET’ è la nostra ultima iniziativa: nato nel 2013 da un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e la Regione Veneto, l’accordo ha previsto l’istallazione nei negozi di alcune sigle della GDO di appositi eco-compattatori in cui il consumatore potrà inserire le bottiglie in PET usate. Con il materiale raccolto e inviato alle attività di recupero/trasformazione presso riciclatori autorizzati potremo misurare l’eventuale risparmio di emissioni in atmosfera. Una filiera corta che, se darà esito positivo nell’arco della sperimentazione, incentiverà il riutilizzo del PET rigenerato per la produzione di bottiglie e stimolerà l’adozione di nuove abitudini di consumo negli utenti, parte attiva del progetto”.
Questo progetto, unico caso di collaborazione tra tutti gli attori della filiera, non è il solo fiore all’occhiello dell’azienda. “Nel 2009, infatti, dopo aver sottoscritto un accordo con il Ministero dell’Ambiente, siamo divenuti i promotori di un processo volontario di mappatura dell’impronta di carbonio (carbon-footprint) al fine di verificare le emissioni prodotte dalla filiera dell’acqua minerale e di definire un programma di lavoro teso alla riduzione della CO2″.

Questo approccio sistemico ha prodotto buoni risultati:

• una riduzione complessiva del 19,4% delle emissioni inquinanti sulla linea Acqua Minerale San Benedetto (Stabilimento di Scorzè) nel quadriennio 2008-2012; il risultato ha permesso all’azienda di contribuire sensibilmente al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 per il nostro Paese, fissato dal protocollo di Kyoto, pari a -6,5%;

• l’introduzione nel 2010 nel mercato italiano del primo formato di acqua minerale a CO2 compensata 1L Easy caratterizzato oggi dalla presenza di un 50% di RPET (PET rigenerato proveniente dal riciclo della plastica che riduce il fabbisogno di petrolio), la percentuale massima consentita dalla normativa;

• l’estensione nel 2012 dell’esperienza di successo di Easy ad una nuova linea di prodotti “progetto ecogreen” comprendente due formati famiglia da 2L e da 1,5L nonché un formato da 0,5L per il consumo on the go, tutti caratterizzati dalla completa compensazione delle emissioni prodotte.

Quanto è importante per l’azienda intraprendere attività di efficientamento? “E’ un aspetto fondamentale se paragoniamo il costo dell’energia nel nostro Paese con quello di molti altri stati europei. Ma non c’è solo la motivazione economica. Ciò che ci ha spinto ad intraprendere questo percorso è soprattutto la scelta aziendale di sposare un progetto ecosostenibile”.

Una volontà che, talvolta, è ostacolata da un complesso settore burocratico: “Sarebbe auspicabile snellire la normativa specie per aziende come la nostra che non beneficiano di contributi pubblici, ma si finanziano con i propri capitali. L’impianto fotovoltaico di Popoli, infatti, è stato completamente autofinanziato”.

Infine, quali sono i vostri progetti per il futuro? “Continueremo il percorso nell’ottica di riduzione della CO2 ed è allo studio un impianto di trigenerazione che utilizzerà gas naturale per produrre energia elettrica, vapore ed acqua fredda. L’impianto sarà in grado di fornire il 70% di energia elettrica che serve per il nostro stabilimento di Scorzè (Ve)”.

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