INRiM, una misura per tutto

310px-CGKilogramIntervista al responsabile del reparto di Termodinamica Vito Fernicola.

Totò diceva che “ogni limite ha la sua pazienza” potremmo parafrasare questa massima e dire che all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) “ogni azione ha la sua misura”. L’istituto nasce nel 2006 a seguito della legge del 2005, dall’unione dei due precedenti istituti metrologici nazionali il Galileo Ferrais e il Colonnetti e, anche nella scelta dei nomi della divisione, niente è lasciato al caso “Le quattro divisioni dell’INRiM si chiamano con il nome della fisica fondamentale: elettromagnetismo, meccanica, ottica, termodinamica” ci introduce il responsabile del reparto termodinamica Vito Fernicola. “Ogni anno investiamo energie in un argomento in particolare, per l’anno in corso penso di poter dire che il focus è l’impianto di misurazione di termodinamica, un modello innovativo che contiamo di mettere a punto prima dell’estate (vedi e7 del 5 marzo). Stiamo seguendo molto la misurazione dell’energia termica in entrata nei circuiti in ambito di dispersione, tematiche molto in auge considerato i trend di analisi e studi dell’efficienza. Sull’aspetto termico ad esempio stiamo portando avanti una ricerca rispetto la misura dell’energia termica all’ingresso di un sistema verticale per cui stiamo allestendo un laboratorio di prova che sarà tra i più grandi in Europa e che simula l’interno di un piccolo condominio. Rispetto l’energia dispersa stiamo lavorando ad un progetto di taratura dei termo flussimetri che ci permettono di calcolare con esattezza la temperatura e la dispersione di calore di un edificio”.

Come reperite i finanziamenti per le attività?
Spesso lavoriamo in seguito a partecipazione a bandi regionali od europei. Ad esempio l’attività legata ai termofluissimetri nasce per rispondere ad un progettoFernicola regionale finanziato da regione Piemonte, collegato a diverse iniziative di studio per l’efficienza energetica negli edifici e di una corretta misura.

Quanto entra la misura nella realtà di tutti i giorni?
A seguito di questa iniziativa sulla dispersione del calore abbiamo realizzato “la valigetta del certificatore energetico”, composta da un kit di strumenti e da una procedura che permette poi di tarare l’apparecchiatura. Ancora non è richiesto dalla legge, ma in via ipotetica esiste ora la possibilità per il certificatore di effettuare misure riferibili rispetto al campione dell’unità di misura. Il progetto è stato realizzato in sinergia con il Politecnico di Torino, con la facoltà di architettura e con alcune aziende che hanno permesso di sviluppare la sensoristica.

Altro aspetto su cui stiamo portando avanti degli studi collegati alla misura è l’inquinamento ambientale per cui tariamo i misuratori. A tal proposito stiamo anche partecipando ad una iniziativa nazionale che prevede l’applicazione di questi apparecchi agli autobus così da realizzare una sorta di mappa bidimensionale dell’inquinamento della città in tempo reale. Uno strumento utile anche a valutare i costi esterni della mobilità. Va considerato che in questo settore ogni minimo miglioramento in efficienza produce impatti significativi.

Stiamo effettuando anche l’infrastruttura di misura delle prestazioni sia dello stato di carica delle batterie che la misure dell’affidabilità della sensoristica a bordo. In pratica approfondiamo il dettaglio di come funziona uno o più componenti e di questi approfondiamo il funzionamento e le metodologie per poterne indicare lo stato. La temperatura ad esempio è un grande alternatore della sensoristica, per cui più volte abbiamo riscontrato dei malfunzionamenti nella misura dei componenti.

Anche rispetto le smart grid stiamo effettuando misurazioni interessanti, sempre grazie ad alcuni progetti europei di cui facciamo parte, per cui ci stiamo interessando alla potenza, tensione in alternata e le misure di fase. Soprattutto quest’ultimo è un aspetto critico di questa tecnologia su cui ci stiamo concentrando molto. Insomma qui si viene perché sembra che una cosa funziona ed invece si scopre, misure alla mano, che non è così, ma la notizia buona è che da qui procediamo insieme per trovare il miglior strumento di misura.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.