Business mobility, a che punto siamo

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È possibile fare business con la mobilità sostenibile e imporre un nuovo paradigma “green” sul mercato? Lo abbiamo chiesto a Livio de Santoli, Professore ordinario ed Energy Manager dell’Università Sapienza di Roma.

Come si inquadra la business mobility?

Si inquadra in un discorso più ampio della green economy. L’idea che con l’energia verde si possano fare affari, ma corretti perché capaci di ribaltare il paradigma esistente, facendo percorrere al nostro Paese una strada di sviluppo, crescita e sostenibilità. Non solo, mi piacerebbe che si facessero dei conti sull’occupazione, nel momento in cui il nostro Paese si allineasse a tutti gli Stati europei, e anche oltre, sul discorso della mobilità sostenibile.

In Italia, però, ci sono delle eccellenze di mobilità sostenibile, ad esempio nel segmento del car sharing a Roma o Milano. È un punto a nostro favore?

Finito quello è finito tutto, c’è il vuoto. Macchine e colonnine elettriche possono dare un segnale che qualcosa sta accadendo, ma serve un intervento strutturale, una pianificazione e una programmazione. Cosa che in questo momento non sta avvenendo. Siamo i fanalini di coda da questo punto di vista. Sui trasporti dei consumi energetici importanti e obiettivi al 2020 altrettanto importanti, ma siamo ancora dietro e non li raggiungeremo con questa velocità.

È tutto un problema di politiche a sostegno o anche di difficoltà a modificare le abitudini dei consumatori?

Entrambe. In realtà, alla fine, ho più fiducia nell’utente che nelle politiche di programmazione. In generale, sull’energia, purtroppo non c’è un contesto organico entro il quale muoversi. Non è solo un problema di incentivi ma un problema strutturale, di fare azioni coordinate e diverse, perché non c’è solo la mobilità elettrica, ma una serie di possibilità da perlustrate contestualmente e con passi diversi.

Che attenzione c’è da parte di Governo e Parlamento sui temi della mobilità sostenibile?

Non pervenuto. Hanno intenzione centralmente di portare avanti delle idee, purtroppo ci sono ministeri preposti al momento un po’ assenti. Certo, in un anno di Governo sono state fatte tante cose e si sta cambiando anche l’atteggiamento. Aspettiamo di vedere dei segnali sull’energia in generale, di cui la mobilità sostenibile è un pezzo. Quello che serve è proprio un po’ di chiarezza sulle politiche energetiche.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.