Il sistema di riconoscimento intelligente nella smart grid

Inpresa

Risolvere i problemi di ricarica legati a tutti i veicoli elettrici e gestire il riconoscimento dell’utente che si appresta alla ricarica del mezzo. Questo l’obiettivo di In-Presa, sistema dotato di schede elettroniche e software, per identificare l’accesso all’infrastruttura. L’idea è di Generale Sistemi, piccola impresa specializzata in sistemi di riconoscimento automatico; ne parliamo con Adolfo Deltodesco, titolare dell’azienda.

Qual è l’idea alla base del vostro progetto?

L’idea è nata pensando all’energia come al carburante per le vetture del futuro e dalla necessità di gestirla puntualmente, passando dall’identificazione dell’utente che si appresta alla ricarica alle modalità di addebito e di controllo verso una Smart Grid. Il nostro sistema è basato sul concetto di Presa Intelligente ed è sorto in seguito ad una prima analisi critica delle circa 130 colonnine (per un totale di circa 500 prese gratuite) installate a Firenze nel 2007 che non prevedevano controllo o autenticazione dell’utente.

Dove è adottato il vostro sistema di riconoscimento?

Oggi In-Presa è una delle piattaforme più diffuse per la ricarica dei veicoli elettrici. Abbiamo da subito affrontato il potenziale mercato della ricarica impegnandoci nello sviluppo del sistema, dell’elettronica di controllo della presa e del sistema di gestione della postazione offrendo questa tecnologia ad integratori che stavano avviando la produzione di strutture di veicoli elettrici. Sbbiamo costituito una forte alleanza con Scame Spa, già produttore delle prime connessioni di tipo 3a per veicoli elettrici, ABB, Repower e molti altri; ad oggi abbiamo prodotto ormai 3.000 controllori, installati in altrettanti prodotti (colonnine o wallbox) distribuiti in tutto il mondo.

Tra i potenziali ambiti di applicazione c’è anche il parcheggio residenziale?

Le aree di parcheggio, private o aziendali, sono sicuramente il luogo ideale per la ricarica del veicolo elettrico. Personalmente non riesco ad immaginare città con migliaia di costosissime colonnine di ricarica installate lungo strade o marciapiedi se con costi minori possiamo facilmente installare delle prese intelligenti nei punti di arrivo dei veicoli stessi. In pratica potremmo agevolmente scegliere di ricaricare il veicolo nel garage privato o aziendale oppure nei parcheggi di interscambio solitamente utilizzati nei pressi di stazioni o metropolitane. Per tutte queste strutture abbiamo già proposto ed installato efficaci soluzioni di ricarica distribuite.

Quindi In-Presa è il tassello chiave per la realizzazione di una smart grid?

In questo caso la smart grid è una rete di punti di ricarica dove è necessario gestire un numero elevato di utenti che possono collegare, anche contemporaneamente, migliaia di veicoli elettrici. La smart grid dovrà gestire il tutto: dalla verifica delle autorizzazioni di accesso sino alla ripartizione dell’energia disponibile passando per la comunicazione prevista Car-to-Grid come ultimo tassello per il totale controllo della nuova mobilità elettrica nelle nostre città o …Smart City.

La carenza infrastrutturale è imputabile come unica causa del non corretto sviluppo del settore?

Affrontare il discorso di mobilità elettrica oggi è molto complesso: è inutile parlare di colonnine o di postazioni di ricarica se non all’interno di un completo progetto di Mobilità Elettrica da sviluppare intorno alle  necessità di spostamento individuale, in sinergia con le indispensabili reti di trasporto pubblico. Il veicolo elettrico è quindi strettamente dipendente da un’accurata disposizione di strutture di ricarica, meglio se adeguatamente protette in struttura. 

Per il futuro si aspetta maggior supporto dalle Istituzioni?

Il Governo è ovviamente in affanno e purtroppo ha tagliato gli incentivi. A mio parere un semplice ed apprezzabile sostegno, efficace oltre che facilmente sostenibile, sarebbe uno sconto sull’IVA, già adottato in molti paesi “avanzati”. Per quanto riguarda la diffusione della mobilità elettrica siamo il fanalino di coda dell’Europa e per il futuro non ci sono segnali positivi a casa della marcata assenza di cultura e di progettualità. 

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