Un nuovo strumento per predire i costi di energia elettrica e storage

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I costi legati ai veicoli elettrici potrebbero raggiungere quelli dei veicoli a benzina al più tardi entro il 2034. Questo è solo uno degli scenari delineati grazie a un nuovo strumento ideato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, una soluzione per la previsione dei costi di auto elettriche e batterie al litio che mira a offrire un supporto ai decisori politici e agli investitori che operano nel comparto, dove numerose sono ancora le incognite. 

Una comprensione consapevole dei potenziali costi futuri delle tecnologie di stoccaggio dell’energia elettrica è essenziale per quantificare la loro adozione  e l’adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio dipendenti dallo storage“, spiegano i ricercatori sul sito francese Science post che riporta la notizia.

Come funziona 

Lo strumento sfrutta i dati relativi alla capacità installata e al prezzo delle tecnologie di storage – come ad esempio il Powerpack di Tesla – valutandone l’evoluzione nel tempo. in questo modo si può calcolare come ipoteticamente potrebbero ridursi i costi in futuro quando, a seguito di maggiori investimenti, aumenterà la capacità installata. 

Con questo strumento di analisi possiamo quantificare quando l’immagazzinamento energetico diventa competitivo e individuare dove investire per realizzarlo, riducendo al minimo l’incertezza degli investitori e delle politiche“, ha affermato il ricercatore Oliver Schmidt dell’Istituto Grantham e del Centro per la politica ambientale dell’imperial College in una nota riportata dal sito francese. 

Gestire gli elementi di incertezza 

 

Questo strumento – ha spiegato a Science post il coautore dello studio Iain Staffel del Centro per la politica ambientaleci permette di combattere uno dei più grandi elementi di incertezza nel futuro sistema energetico e di utilizzare dati reali per rispondere a domande su come lo storage elettrico potrebbe rivoluzionare il settore della produzione di energia elettrica o sul momento in cui le batterie domestiche ad alta capacità collegate ai pannelli solari potrebbero diventare economiche”.

Lo studio realizzato dai ricercatori su questo nuovo strumento è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Energy. 

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