Un potenziale di 17.150 MW eolici di cui 950 off-shore e 400 minieolici, per un produzione pari a 36,46TWh, 606 kWh pro–capite, raggiungibili al 2030. Risultato che, se si concretizzasse, si tradurrebbe in un risparmio di quasi 50 milioni di barili di petrolio, nella possibilità di evitare la produzione di 9 mila tonnellate di polveri e di circa 25 milioni di tonnellate di CO2 oltre che nell’eliminazione di 75 mila tonnellate di NOX e di 55 mila tonnellate di SO2.
Uno studio sulle potenzialità dell’eolico
E’ il quadro delineato dallo studio “Il contributo dell’eolico italiano per il raggiungimento degli obiettivi al 2030”, presentato a Roma il 19 aprile dal Segretario Scientifico dell’ANEV, Luca Di Carlo. La ricerca ha analizzato il contributo che il settore eolico on-shore e off-shore nel nostro Paese potrebbe dare per perseguire gli obiettivi europei in materia di energia e clima al 2030, delineandosi come una strumento per la definizione di un piano energetico nazionale. L’incontro è stato, inoltre, l’occasione per discutere delle potenzialità del settore eolico per l’Italia in un dibattito a cui hanno preso parte anche il Capo della Segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico Luciano Barra e il Presidente dell’ANEV, Simone Togni. Al centro della discussione i prossimi sviluppi politico – istituzionali in tema di energia eolica, la nuova Strategia energetica nazionale e le ricadute a livello regionale.
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