Un approccio europeo per la riqualificazione del Seveso

Bacino%20idrografico%20SevesoLa gestione ambientale nella Valle del fiume Seveso come le migliori esperienze di Paesi Bassi e Germania. È questo l’obiettivo del progetto River Park 2025+ di BrianzAcque e da Gruppo CAP, che intendono riqualificare il  idrico creando un nuovo parco fluviale a disposizione delle popolazioni interessate.

I lavori progettuali sono partici circa un anno fa con la collaborazione dello studio di architettura Land, mentre la presentazione del masterplan finale è avvenuta ieri a Cesano Maderno. Secondo il sindaco del Comune, Gigi Ponti, “parlare del fiume Seveso e della sua valle significa parlare del territorio ad ampio spettro. La riqualificazione costituisce la più grande sfida in campo ambientale per tutta l’area”.

IL PROGETTO

Una sfida che i diretti interessati hanno deciso di cogliere all’insegna dell’innovazione: “Come dimostrano molti esempi internazionali, la gestione delle acque meteoriche e reflue attraverso misure di drenaggio sostenibile permettono una miglior gestione del rischio idrogeologico e uno sviluppo urbano più efficiente in connessione con un ambiente più sano e, quindi, più performante”, spiega Matteo Pedaso, Strategic Planning Director di LAND Italia.

Gli esempi di studio per questo tipo di approccio non mancano: “Da Melbourne a Rotterdam, fino al caso emblematico della rigenerazione del fiume Emscher nella Rhur, l’acqua rappresenta la protagonista di politiche e progetti territoriali efficaci attraverso un approccio multidisciplinare e multiscalare: la creazione di infrastrutture verdi al servizio degli abitanti”, secondo Pedaso.

L’iniziativa, patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza e Città Metropolitana di Milano, ha già visto l’avvio di alcuni lavori preliminari. Al termine del progetto si prevede di riuscire a ottenere una “valorizzazione naturalistica, ecologica, paesaggistica e ambientale delle aree rivierasche”, si legge in una nota, grazie all’implementazione di “infrastrutture verdi” come, ad esempio, siti “spugna” in grado di stoccare e di trattare in via preliminare le acque meteoriche, consentendo un ritardo e una riduzione di quelle immesse nel Seveso. Inoltre, è previsto un miglioramento qualitativo grazie a nuovi sistemi di fitodepurazione.

LA SFIDA AMBIENTALE

Secondo i responsabili il progetto è in linea con gli sforzi di contrasto ai cambiamenti climatici. In particolare, per Alessandro Russo, presidente Gruppo CAP, “l’’acqua non ha confini amministrativi, come dimostra anche il Seveso con il suo corso. Siamo di fronte a una grande sfida: trasformare un fiume inquinato riportandolo alle origini con luoghi accessibili e da vivere. È un impegno che portiamo avanti con passione partendo dalla consapevolezza che oggi più che mai è indispensabile fare squadra e lavorare insieme, con un approccio trasversale e multidisciplinare che punti allo sviluppo sostenibile del territorio”.    

Gli fa eco il presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci, che aggiunge: “Fin dall’inizio abbiamo creduto in questo progetto che, dalle nostre parti, rappresenta un’esperienza eccezionale e del tutto innovativa. Vogliamo che il Seveso torni a essere una risorsa e non più un problema. Per centrare il risultato puntiamo a valorizzare sempre più i rapporti con le istituzioni territoriali, cominciando da Regione Lombardia, dai comuni soci, dal Gruppo CAP con cui condividiamo sinergie e interconnessioni, con le associazioni locali e con tutti gli attori coinvolti”.

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