Iot, +23% per il mercato della Smart Home

Internet Of ThingsSempre più italiani mostrano interesse per il settore dell’internet delle cose, soluzioni high tech che connettono le nostre case alla rete rendendole più efficienti e performanti. In particolare il mercato dell’iot per la Smart Home nel nostro Paese vale 185 milioni di euro nel 2016, un dato in crescita del 23% rispetto all’anno precedente. A dirlo è la ricerca Smart Home realizzata dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. 

Sicurezza ed energia, i settori chiave 

Tra i settori che destano più interesse in ambito iot nel nostro Paese abbiamo la sicurezza citata nel 31% dei casi (in particolare i consumi si concentrano su videocamere di sorveglianza, serrature, videocitofoni connessi e sensori di movimento). A seguire troviamo, invece, la gestione energetica con soluzioni per il controllo da remoto degli elettrodomestici (10%), la gestione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento (8%), il monitoraggio dei consumi dei dispositivi elettrici (10%).

L’Internet of Things sta iniziando a entrare nelle case degli italiani, ma quello a cui stiamo assistendo è solo l’inizio di un percorso di crescita dal grande potenziale”, commenta in una nota Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things. Verso la casa connessa infatti oggi si muovono grandi player globali, startup, retailer, produttori, assicurazioni, utility e operatori delle telecomunicazioni. Per aprire davvero la porta all’innovazione è fondamentale offrire nuovi servizi ai consumatori: quelli più elementari come l’installazione, ancora indispensabile per una fetta importante della popolazione, e quelli evoluti che possano convincere gli utenti ancora scettici sul valore di una casa connessa”, aggiunge la ricercatrice.  

Consumatori preoccupati per la sicurezza 

SmarthomePer quanto riguarda la diffusione nel nostro Paese delle soluzioni tecnologiche connesse alla rete, dal report emerge come il 26% dei consumatori italiani possieda almeno un oggetto smart nella propria abitazione e come il 56% sia, invece, intenzionato a comprarne uno in futuro. A livello generale gli italiani non ritengono, però, ancora sufficientemente “pronta” l’offerta di prodotti legata alla  Smart Home.  Dai dati emerge, infatti, che il 50% di chi non possiede oggetti connessi a casa sia “in attesa di soluzioni tecnologicamente più mature” per procedere all’acquisto. 

Tra le questioni che suscitano, invece, nei consumatori più diffidenza verso il settore c’è la scarsa fiducia nella protezione adeguata dei dati personali da eventuali attacchi di hacker. In particolare  il 67% dei potenziali acquirenti è preoccupato per i rischi di accesso o controllo degli oggetti connessi da parte di malintenzionati. In ogni caso la sicurezza si conferma al primo posto anche tra le preferenze dei consumatori che hanno già acquistato prodotti (13%), seguita da climatizzazione (8%), riscaldamento (8%) e gestione degli elettrodomestici da remoto (6%).

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